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Un 2018 spaziale. Programmato il primo viaggio turistico intorno alla Luna

“Ti porterò sulla Luna” non è più solo una frase romantica, ma una realtà a tutti gli effetti.

È stato programmato nel 2018 il primo viaggio intorno alla Luna di due turisti a bordo di una nave spaziale senza pilota.
A dare l’annuncio Elon Musk, fondatore della compagnia aerospaziale Space Exploration Technologies Corporetion, meglio conosciuta come SpaceX. La sua azienda costruisce dal 2002 lanciatori spaziali a razzo e altri strumenti del settore, tra cui la navicella che verrà utilizzata per il viaggio turistico.

I due cittadini, di cui non sono stati diffusi i nomi, hanno già versato una somma (probabilmente da capogiro) come acconto e nel corso di quest’anno inizieranno l’addestramento. Saranno inoltre sottoposti ad una serie di visite mediche per poter affrontare al meglio questo meraviglioso viaggio fuori dal Mondo. Una settimana per percorrere circa 682.000 chilometri, girando intorno alla Luna, sfiorandola ma senza mai atterrare. Un’esperienza unica nel suo genere, emozionante, fuori dal comune, sicuramente non per tutti ma da provare assolutamente.

Ovviamente i rischi non mancano, e non sono pochi, ma i due passeggeri ne sono stati informati, nonostante ciò hanno deciso di continuare. Musk al riguardo dichiara che la sua azienda sta cercando di rendere questo viaggio il più sicuro possibile, proprio come è avvenuto con la spedizione del 1961 di Apollo11, quando gli americani sbarcarono la prima volta sulla Luna.
La particolarità dell’evento è proprio questa, Musk potrebbe riuscire a tornare sulla Luna prima ancora della Nasa, che dal 1970 non ha più piantato nessuna bandiera a stelle e strisce.
Nasa e SpaceX però, non sono assolutamente in competizione anzi, lavorano insieme per portare benefici alle esplorazioni spaziali. Ma a differenza degli anni passati i lanci della Nasa potrebbero essere accellerati. Con la nuova amministrazione Trump, si sta cercando infatti di favorire le missioni con l’obiettivo di spingersi oltre i confini non ancora oltrepassati.

Perchè accontentarsi dei soliti viaggi, avventurosi o romantici che siano?  Viviamo ormai nell’era delle esperienze estreme, dove tutto è troppo piccolo, dove il nostro Mondo è ormai diventato paese. Abbiamo tutto a portata di mano e forse è proprio questo il motivo che spinge ad andare oltre, fuori dal mondo, nel vero senso della parola.

Ma c’è qualcosa di sbagliato in questo?  Potrebbe far riflettere su quanto siamo grandi e immensi dal punto di vista dell’evoluzione tecnologica, ma soprattutto su quanto siamo piccoli, non solo se visti da lontano, ma per la nostra capacità di perderci in un bicchier d’acqua nelle questioni che ci riguardano da vicino.

Fabiana Roccio