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La macchina volante è stata progettata: “Futurama” si avvicina

Tutti, o quasi, i nati negli anni ’90 hanno trascorso buona parte dei loro pomeriggi adolescenziali guardando Futurama e fantasticando su un’eventuale gita su una macchina volante. Oggi questo sogno trova le basi per realizzarsi: sul sito de “La Repubblica” è uscita la notizia di un progetto per la mobilità elettrica del futuro, che creerebbe un veicolo elettrico in grado di volare, chiamato “Pop up”.

La novità è stata lanciata al Salone di Ginevra pochi giorni fa, ma sembra che non sia la solita “trovata”:  le aziende Airbus, impegnata a tempo pieno nella ideazione e assemblaggio di aerei, e Italdesign, che nasce come centro di servizi per il mondo dell’automotive,  hanno pubblicato, infatti, un comunicato congiunto nel quale le due aziende espongono il proprio impegno nel realizzare questo nuovo disegno.

L’idea è quella di costruire un oggetto metà auto e metà super – drone, che si adatta alle condizioni del traffico: se la circolazione risulta congestionata allora la capsula, grande quanto una Smart, si aggancia al modulo dotato di 8 rotori e vola via, sul traffico, controllata da una app.
L’ “autovettura” sarà il primo prodotto capace di ricaricarsi in 15 minuti e in grado di volare per 100 chilometri ad una velocità vicina ai 100 all’ora. Per quanto riguarda i movimenti terrestri, invece, sfiora i 130 di velocità e si muove anch’esso in un raggio di 100 chilometri. Il tutto è possibile grazie ad una struttura organizzata e pensata su tre livelli. Troviamo quindi una piattaforma digitale dotata di Intelligenza Artificiale che attinge alle informazioni e interpreta i comandi dell’utente, poi una capsula passeggeri che può funzionare tramite elettricità o attraverso la guida autonoma (modulo terrestre e modulo aereo), e infine un terzo passaggio completamente virtuale che si realizza nell’interfaccia utente. Il funzionamento è facilissimo: i passeggeri pianificano il proprio viaggio e prenotano il trasporto tramite l’app. Il sistema poi propone automaticamente la soluzione di trasporto migliore in base alle informazioni dell’utente, alle tempistiche, al traffico, ai costi, alle richieste di trasporto condiviso, abbinando il modulo aereo o terrestre. Quando i passeggeri raggiungono la propria destinazione i moduli aerei e terrestri tornano, assieme alla relativa capsula, alle stazioni di parcheggio e ricarica dedicate in attesa del servizio successivo
I test di prova saranno organizzati il prima possibile ed è stata accettata la sfida del 2030, quando secondo gli studi più recenti, la maggior parte delle persone sarà congestionata nelle megalopoli.

Non ci resta altro che aspettare.

 

Giulia Baldino