Sono 16 i vincitori ufficiali del concorso per borsisti dell’Accademia di Francia a Roma. Scelti dalla giuria al termine di una procedura di selezione per la quale sono state presentate 713 domande, saranno accolti a Villa Medici dal 2 settembre 2024 e avranno diritto ad un intero anno da dedicare alla creazione, alla sperimentazione e alla ricerca. Ad ognuno dei candidati vincitori verranno infatti assegnati una borsa di studio, un alloggio e uno spazio di lavoro.
I borsisti rappresentano sei discipline artistiche e sei nazionalità diverse:
Haig AIVAZIAN – Arti plastiche
Bianca BONDI – Arti plastiche
Jérôme CLÉMENT-WILZ – Sceneggiatura
Nicolas DAUBANES – Arti plastiche
Abdessamad EL MONTASSIR – Arti plastiche
Alessandro GALLICCHIO – Storia dell’arte
Amalia LAURENT – Arti plastiche
Pierre-Yves MACÉ – Composizione musicale
Clovis MAILLET – Arti plastiche
Nicolas SARZEAUD – Storia dell’arte
Claudia Jane SCROCCARO – Composizione musicale
Seynabou SONKO – Letteratura
Ana VAZ – Fotografia/Film
Pierre VON-OW – Storia dell’arte
Lise WAJEMAN – Letteratura
Louisa YOUSFI – Letteratura
La giuria di selezione dei borsisti 2024-2025 era composta da Sam Stourdzé, direttore dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici e presidente della giuria e Delphine Fournier, delegata per le arti visive presso la Direzione Generale della Creazione Artistica del Ministero della Cultura francese.
Insieme a loro sei personalità qualificate: Tiphaine Samoyault, scrittrice e direttrice degli studi presso l’EHESS; Marie Cozette, direttrice del CRAC Occitanie/Pyrénées-Méditerranée; Sasha Blondeau, compositore; Joana Hadjithomas, regista, sceneggiatrice e artista; Jérémie Koering, docente di storia dell’arte moderna e ricercatore presso il CNRS; Vincent Baudriller, direttore del Théâtre Vidy-Lausanne.
Per l’analisi delle candidature, inoltre, la giuria si è avvalsa della competenza di sedici personalità all’interno dell’amministrazione pubblica.
L’ACCADEMIA DI FRANCIA A ROMA
L’accademia di Francia a Roma è un’istituzione del Ministero della Cultura francese che nasce nel 1666 con l’intento di offrire a giovani artisti francesi la possibilità di sviluppare i propri progetti artistici nel Bel Paese.
Oggi l’Accademia di Francia a Roma è aperta ad artisti e ricercatori di tutte le nazionalità, di età compresa tra i 20 e i 45 anni, che parlino francese. I borsisti sono selezionati da una giuria al termine di un concorso in due fasi. Nella prima fase vengono esaminate le domande e nella seconda i candidati scelti sono chiamati a sostenere un colloquio orale. Una riforma del 2013, inoltre, ha introdotto un nuovo programma con differenti tipologie di residenza e con obiettivi e durate differenti.
Ogni anno Villa Medici accoglie circa settanta artisti, tra borsisti e residenti. Nel corso della loro permanenza nella sede romana i borsisti avranno l’opportunità di condividere con i residenti e con il pubblico il loro lavoro attraverso eventi artistici di taglio multidisciplinare:
- la Notte Bianca, prevista per il prossimo autunno, sarà la prima occasione di presentare in pubblico i progetti. I giardini di Villa Medici e nei suoi giardini ospiteranno installazioni plastiche e visive, nonché opere performative;
- nel corso dell’anno i borsisti avranno l’incarico di organizzare concerti, letture, conferenze, spettacoli ed altri eventi che coinvolgeranno regolarmente altri artisti;
- un evento di fine residenza, che si svolgerà in estate, consentirà infine agli artisti di presentare le ricerche e i lavori sviluppati durante l’anno.
Da diversi anni l’Accademia di Francia a Roma e la sua ricca programmazione culturale sono aperte al pubblico attraverso visite guidate, acquistabili sul sito ufficiale: https://www.villamedici.it/
I BORSISTI DELLA CLASSE 2024-2025
Haig Aivazian – Arti plastiche
Haig Aivazian (1980, Libano) è un artista plastico che opera a Beirut. Il suo lavoro spazia attraverso l’immagine in movimento, la scultura/installazione, il disegno e la performance, e indaga il modo in cui il potere integra, sposta e influisce su persone, oggetti, animali, paesaggio e architettura. Tra il 2020 e il 2022 è stato direttore artistico del Beirut Art Center, dove ha fondato e diretto la pubblicazione digitale thederivative.org. Il suo progetto di residenza esamina la dinamica tra l’oscurità e la luce artificiale, come un raggio potente che modella e riflette le relazioni di potere e controllo.
Bianca Bondi – Arti plastiche
Bianca Bondi (1986, Sudafrica) è un’artista plastica che lavora a Parigi. La sua pratica prevede l’attivazione o l’elevazione di oggetti banali attraverso le reazioni chimiche, pertanto sceglie i materiali con cui lavora per il loro potenziale di trasformazione o le loro proprietà intrinseche. Essi evidenziano l’interconnessione delle cose nel mondo, la loro transitorietà, e rivelano i cicli della vita e della morte. Il suo progetto di residenza si ispira al concetto di rewilding, una branca della biologia della conservazione.
Jérôme Clément-Wilz – Sceneggiatura
Jérôme Clément-Wilz (Francia) è uno scrittore-regista specializzato in documentari. I suoi film sono stati selezionati ai festival di Rotterdam, Amsterdam e Toronto e sono presenti nelle collezioni della Cinémathèque Française. Ha ricevuto il Feature Documentary Award del DOXA Documentary Film Festival, è stato premiato all’Hong Kong Film Festival e ha ricevuto una Étoile de la Scam. Il suo lavoro spazia dalla performance alla fotografia all’installazione. Il suo progetto di residenza è dedicato alla scrittura del suo primo lungometraggio di finzione.
Nicolas Daubanes – Arti plastiche
Nicolas Daubanes (1983, Francia) è un artista che vive e lavora a Perpignan. Da oltre quindici anni lavora a una serie di residenze immersive nel mondo delle carceri, durante le quali produce disegni, installazioni e video. Vincitore del Prix Mezzanine Sud les Abattoirs 2017, del Prix des Amis du Palais de Tokyo nel 2018 e del premio Drawing Now nel 2021 ha partecipato alla Biennale di Lione nel 2022. Il suo progetto di residenza ruota attorno al carcere di Rebibbia, a nord di Roma, e assume una dimensione al contempo grafica, editoriale e performativa.
Abdessamad El Montassir – Arti plastiche
Abdessamad El Montassir (1989, Marocco) è un artista plastico. I suoi progetti indagano la nozione di trauma e il modo in cui la violenza vissuta, (in)trasmessa o anticipata si incarna nei corpi delle persone che tocca. In questo processo le entità non umane quali le piante svolgono un ruolo centrale. L’oggetto di interesse del suo progetto di residenza, intitolato “Âabide l’kadia”, sono i Maddahas, gruppi di poeti della Mauritania. Offre una visione degli spazi di resistenza incarnati da queste comunità, attraverso una narrazione orizzontale che collega le testimonianze degli attivisti, i canti dei Maddahas, il linguaggio come strumento di dominazione e le acconciature come cartografia, tutte collegate dal mito di una conchiglia.
Alessandro Gallicchio – Storia dell’arte
Alessandro Gallicchio (1986, Italia) è docente di storia dell’arte contemporanea presso l’Università della Sorbona, membro del Centre André-Chastel e ricercatore associato presso il CETOBaC. Ha conseguito un dottorato in storia dell’arte presso le università di Firenze, Paris-Sorbonne e Bonn (2016). Si interessa alle influenze del nazionalismo e dell’antisemitismo nella costruzione del discorso artistico e al rapporto tra arte, architettura e spazio urbano nei Balcani e nel Mediterraneo. Il suo progetto di residenza è dedicato alla stesura di un libro su Edi Hila, artista originario di Tirana che ha sempre cercato di cogliere le ambiguità e le complessità dell’Albania contemporanea.
Amalia Laurent – Arti plastiche
Amalia Laurent (1992, Francia) è un’artista e ricercatrice che vive e lavora tra Parigi e Nîmes. Il suo lavoro tratta temi topografici, geografici e cartografici al contempo reali e fantastici. La sua ossessione per le realtà alternative ha dato vita a un corpus di lavori – coloriture, installazioni, performance, sculture – che rendono tangibili i confini tra mondi reali e/o paralleli. Il suo progetto di residenza è stato ispirato dall’angklung, uno strumento musicale giavanese portatile che emette un’unica nota e viene spesso utilizzato nelle processioni. L’artista mira a cogliere il modo in cui il suono può trasformare e rivelare le dinamiche spaziali nella città, tracciando paralleli tra le pratiche musicali giavanesi e occidentali nel Medioevo.
Pierre-Yves Macé – Composizione musicale
Pierre-Yves Macé (1980, Francia) è un compositore. Il suo lavoro unisce musica elettroacustica e musica strumentale. Pubblica dischi con le etichette Tzadik, Sub Rosa e Brocoli e collabora regolarmente con registi, coreografi e scrittori. La sua musica è stata il tema di un “Portrait” per l’edizione 2023 del Festival d’Automne a Parigi. Il suo progetto di residenza è dedicato alla scrittura della partitura di Lady F., un’opera musicale drammatica per voce (mezzosoprano) e ensemble, su libretto di Pierre Senges. La trama ruota attorno al personaggio che dà il titolo all’opera (F. sta per Fenice), una cantante pop di successo che viene vista nel suo camerino poco prima di un concerto e che, per qualche misteriosa ragione, rifiuta di salire sul palco.
Clovis Maillet – Arts plastiques
Clovis Maillet (1981, Francia) ha pubblicato La Parenté hagiographique (2014) e Les Genres fluides (2020). Ha curato diversi numeri di riviste scientifiche, conducendo in parallelo una ricerca sugli usi della storia nell’arte contemporanea. Insieme a Louise Hervé, lavora su performance e installazioni e realizza film dai primi anni 2000. Il suo progetto di residenza ci invita a considerare, sulla base di un lutto specifico (la morte di una madre schiacciata dall’antifemminismo e dissolta nell’acqua di un fiume), una condizione storica (quella delle donne e delle minoranze di genere che pensano alla violenza e vivono con i morti).
Nicolas Sarzeaud – Storia dell’arte
Nicolas Sarzeaud (1992, Francia) si è laureato all’École du Louvre e ha conseguito un dottorato all’EHESS; è membro associato del Centre de Recherche Historique. Nel 2021 ha discusso una tesi sul culto delle sindoni di Cristo tra il XIV e il XVI secolo, che sarà pubblicata da Cerf nel 2024. Ha insegnato presso l’Université Lumière Lyon Il e l’Université de Lorraine, e ha pubblicato numerosi articoli sul culto delle immagini nel tardo Medioevo. Il suo progetto di residenza, “Sur les traces du Christ à Rome (XIVe XVIe s.): culte des images et vérité visuelle à la fin du Moyen Âge”, si articola sulle tracce di Cristo a Roma e mira a mostrare le mutazioni nella cultura visiva tra il Medioevo e la Modernità.
Claudia Jane Scroccaro – Composizione musicale
Claudia Jane Scroccaro (1984, Italia) è una compositrice italiana residente a Parigi, dove insegna musica elettronica presso l’lrcam. La sua musica oscilla tra due modalità temporali estreme, che si traducono in un’alternanza di ritmi incalzanti e compulsivi ed esplorazioni immersive e introspettive. Il suo progetto di residenza è dedicato alla composizione di Faro, sulla scia della poetessa Amelia Rosselli, e si concentra sui meccanismi essenziali che già stanno al centro del suo lavoro: i legami tra la parola e la musica.
Seynabou Sonko – Letteratura
Seynabou Sonko (1993, Francia) è un’artista della diaspora senegalese residente a Parigi. Laureata all’UQAM di Montreal, all’ENSAV La Cambre di Bruxelles e all’Université Paris 8, i suoi primi passi letterari sono stati segnati dalla pubblicazione di testi in riviste come “Sabir”, “Muscle” e “Sève”. È anche musicista con il nome di Naboo. Il suo progetto di residenza si concentra sulla dialettica della tracimazione, sia nel linguaggio, sia nell’ibridazione specifica del giallo, i romanzi e i film di genere italiani a cavallo tra poliziesco, orrore ed erotismo.
Ana Vaz – Fotografia/Film
Ana Vaz (1986, Brasile) è un’artista e regista. La sua filmografia provoca e mette in discussione il cinema come arte dell’(in)visibile e come strumento capace di disumanizzare l’umano, ampliando le connessioni con forme di vita non umane o spettrali. Il suo progetto di residenza è dedicato alla scrittura di ANHNANGUERA, una sceneggiatura in fase di realizzazione per una fiction trans(e)storica che emerge dalla vicenda della colonizzazione del Far West brasiliano, luogo di nascita di Ana Vaz e fulcro della sua intera filmografia.
Pierre Von-Ow – Storia dell’arte
Pierre Von-Ow (1992, Francia) è un ricercatore di storia dell’arte. Il suo lavoro si concentra principalmente sulle intersezioni tra le arti e le scienze nel periodo moderno. Attualmente sta completando la sua tesi all’università di Yale sulla storia della prospettiva in Gran Bretagna e nell’impero britannico nei secoli XVII e XVIII. Il suo progetto di residenza è dedicato alla stesura di due saggi. Il primo riguarda la prospettiva e la sua storia esaminata attraverso le varie macchine da disegno, le stampe pieghevoli e altri dispositivi tattili sviluppati per insegnare la geometria e le leggi della prospettiva tra il Quattrocento e il Settecento. Il secondo si occupa della circolazione delle conoscenze sull’anamorfosi tra Italia, Francia e Inghilterra.
Lise Wajeman – Letteratura
Lise Wajeman (1973, Francia) è docente di letteratura comparata presso l’Université Paris Cité. Lavora sulla letteratura e sull’arte del Rinascimento e dal 2016 segue la letteratura contemporanea anche in veste di critica: ha pubblicato numerosi articoli su “Mediapart” e collabora regolarmente al podcast L’Esprit critique. Il suo progetto di residenza, intitolato “Seconde zone”, è dedicato alla stesura di un elogio del commento, del lettore, dello spettatore, della parola che viene dopo, in secondo piano: la parola che sta all’ombra dell’opera.
Louisa Yousfi – Letteratura
Louisa Yousfi (1988, Francia) è una giornalista e critica letteraria. È autrice di Rester barbare (La fabrique éditions, Paris 2022), un’opera in cui riprende il motivo della “barbarie” preso in prestito dallo scrittore algerino Kateb Yacine per offrire un resoconto, sia politico sia letterario, del (ri)divenire barbari dei neri e degli arabi in Francia. Il suo progetto di residenza è dedicato alla scrittura di un’opera di narrativa basata sull’esperienza di una famiglia franco-algerina alla morte del padre, una storia di racconti perduti, eredità segrete e biologia spirituale.