AIM è un acronimo e sta per “Aedes Invasive Mosquito“, ovvero la ricerca per il monitoraggio, il controllo e la gestione del rischio di introduzione e diffusione di virus esotici invasivi, trasmessi dalla zanzara Aedes, più comunemente conosciuta come la zanzara tigre.
Il termine AIM in questo caso è affiancato da altri due termini : Cost Action nient’altro che dei progetti finanziati dall’Unione Europea, di attività di networking, esse non sono vere e proprie ricerche, ma consistono nella possibilità di mettere in contatto gruppi di laboratori o stakeholder, per dare vita ad una ricerca, nel caso di AIM gli stakeholders coinvolti appartengono a 32 paesi.
L’obiettivo di AIM cost action è quello di standardizzare le procedure di ricerca e monitoraggio, in modo tale da creare una rete di ricerca coordinata su tutti i fronti. E questo obiettivo dopo 3 anni sembra esser raggiunto, ci dice infatti la Prof Della Torre, che per ben tre anni i paesi coinvolti sono riusciti ad attuare attraverso le medesime procedure il monitoraggio della zanzara Aedes. Ma questi non sono gli unici risultati raggiunti, infatti, nel corso dei primi due giorni del mese di Febbraio, presso l’Università La Sapienza di Roma si svolgerà la conferenza finale dell’AIM Cost Action, dove verranno esposti i risultati di maggiore successo dell’AIM-COST e non solo.
Si darà spazio, anche una discussione su aspetti di sanità pubblica, legati alle specie di zanzare invasive, a partire dalle presentazioni di autorevoli rappresentanti di istituzioni nazionali di diversi paesi europei. La discussione proseguirà anche nella giornata successiva, dove l’argomento principale sarà la preparazione a livello accademico ed istituzionale, nel caso di colonizzazione da parte di Aedes aegypti.
Ovviamente questa conferenza non segna un punto d’arrivo, infatti, nel corso delle seguenti giornate si discuterà anche di come mantenere viva l’azione di AIM cost.
Ma AIM Cost Action non coinvolge soltanto la comunità scientifica, ma anche i cittadini. Infatti nel corso di questi anni è nata Mosquito Allert, un’app che nasce in Spagna per poi esser diffusa nella maggior parte dei paesi europei, l’app ha l’obiettivo sia di informare i cittadini delle zanzare comuni e di quelle che potrebbero trasmettere il virus, ma attraverso l’applicazione i cittadini possono anche aiutare la ricerca, segnalando la presenza di zanzare con delle prove fotografiche.
Clicca in basso per ascoltare l’intervista alla professoressa Alessandra Della Torre