Dopo “4:48 Psychosis” di Sarah Kane, “Il Dolore: diari di guerra” ispirato a “Il Dolore e Quaderni della guerra e altri testi” di Marguerite Duras e a “L’istruttoria” di Peter Weiss, la talentuosa attrice Elena Arvigo torna in scena sabato 30 (alle ore 20:00) e domenica 31 marzo ( alle ore 17:00) al Teatro Torlonia con l’ultimo spettacolo della Trilogia che porta il suo nome: “Una ragazza lasciata a metà”.
Tratto dall’omonimo romanzo d’esordio dell’irlandese Eimear Mcbride, é un viaggio, raccontato in prima persona, nella vita tormentata di una giovane ragazza (vittima di violenze domestiche che la conducono verso una sessualità nevrotica), nei suoi pensieri, sentimenti, ricordi taglienti e dolori. Al centro vi è il rapporto con il fratello, reduce da un tumore al cervello, al cui affetto lei si aggrappa, come ancora di salvezza in un mondo di sofferenza e violenza. È una storia di umiliazioni e disagio, sviscerata attraverso un linguaggio spezzato e sofferente e una punteggiatura che rompe ogni regola sintattica e ogni convenzione letteraria al fine di riprodurre su carta la condizione angosciata della giovane. Il suo racconto è intriso di emozioni e ricordi e per questo il suo discorso spesso si blocca.
Elena Arvigo con la sua estrema sensibilità, veste alla perfezione i panni della protagonista e ci regala un’intensa e viscerale interpretazione, che trasporta lo spettatore nel mondo interiore della protagonista, fatto di disillusione, tristezza e rabbia verso un mondo che non l’ha mai accolta e in cui lei non riesce ad integrarsi ovvero il mondo degli adulti. L’unico collegamento tra lei e il mondo adulto è infatti la figura del fratello.
è difficile rimanere indifferenti a questa storia, spesso cruda e brutale, ma in cui è sempre presente, dall’inizio alla fine, uno slancio vitale che lascia intravedere alla fine di questa confessione (o flusso di coscienza) una possibilità di salvezza.
Brava, Ludovica, io l’ho sempre saputo che eri brava a scrivere e, quindi, non rinuncerei per nulla al mondo ad essere il primo che ti fa gli auguri di una carriera lunghissima e piena di soddisfazioni… Il tuo prof