A Roma presso la Casa del Cinema, all’interno di Villa Borghese (Largo Marcello Mastroianni,1) è in corso fino al prossimo 27 agosto, la mostra “Mari di cinema” che espone il mare narrato dal cinema italiano.
C’è la spiaggia vacanziera di “La prima cosa bella” (2010) di Virzì e di “Da zero a dieci” (2002) di Ligabue, l’angolo dell’isola del Giglio con adagiata di lato la nave Costa Crociera osservata dal protagonista de “La grande bellezza” (2013) di Sorrentino. Segue il mare invernale del litorale laziale di “Suburra” (2015) di Sollima e di “Non essere cattivo” (2015) di Caligari, le scogliere sarde di Piccola impresa meridionale (2013) di Papaleo e quelle delle Tremiti de La meglio gioventù (2003) di Giordana.
Quante volte il cinema italiano si è affacciato sul mare, tuffandosi a volte nel suo profondo o restando solamente a riva. Quante volte ne ha sfruttato le atmosfere da fuori stagione in contrapposizione con la calura estiva. Nel corso della rassegna sfilano una trentina di film dell’ultimo ventennio dai luoghi marinari, dal clima e dai generi diversi, fissati dall’obiettivo di molti dei più importanti fotografi di scena delle ultime generazioni.
Le foto, che vengono a formare una singolare galleria in cui attrici, attori e registi si confrontano col mare e con i suoi paesaggi, arrivano dal fondo “CliCiak” del Centro Cinema Città di Cesena. Una selezione nazionale per fotografi di scena italiani e stranieri attivi su set italiani di film, documentari, serie tv e cortometraggi prodotti e/o girati nel corso delle stagioni 2015/2016 – 2016/2017 – 2017/2018. Scopo principale del concorso è implementare la fototeca corrente sul cinema italiano contemporaneo e valorizzare gli archivi storici di fotografi di scena già presenti.
Finalità della mostra “Mari di cinema” è quella di usare la risorsa di un duplice mezzo, le fotografie e i film, affinchè il pubblico possa sentire il mare, viverlo nelle sue infinite sfumature.
Alessia Tito