Venerdì 27 gennaio presso la Sala delle Lauree del dipartimento di Giurisprudenza si è tenuto il seminario dal titolo “L’uso alternativo del diritto. Il convegno catanese cinquant’anni dopo – Diritto costituzionale e filosofia del diritto.
L’incontro è parte di un ciclo di appuntamenti dedicati ai temi discussi nel convegno catanese” Uso alternativo del diritto” in relazione anche all’eredità lasciata da quest’ultimo.
Coordinatore della mattinata è stato il professor Gaetano Azzariti, ordinario di diritto costituzionale alla Sapienza, il quale ha ribadito la centralità che il convegno catanese ebbe nella riflessione del ruolo dei giuristi. Altrettanto importante è l’eredità che l’evento lasciò in quanto simbolo identitaria dei giuristi progressisti.
Al centro della giornata la testimonianza di Luigi Ferrajoli, professore emerito di Filosofia del diritto all’Università RomaTre, che partecipò attivamente in quel di Catania. Il professore propose la dicitura “giurisprudenza alternativa” rimodulata poi in “uso alternativo del diritto”. Questa espressione mise insieme giuristi appartenenti a varie anime della sinistra.
Inoltre è stato sottolineato come non si possa comprendere lo spirito di quel convegno senza contestualizzarlo nella cornice degli anni Settanta. Quel decennio ha portato grandi novità nella società italiana che ha visto anni di emancipazione e “sprovincializzazione” della cultura italiana.
Il professore ha evidenziato poi l’importanza di un costituzionalismo globale all’altezza delle sfide del futuro come la disoccupazione, il riscaldamento globale e il rispetto per il Pianeta.
Al fine di integrare il dibattito sugli aspetti filosofici e costituzionali sono intervenuti: Alessandra Algostino, Antonio Cantaro, Michele Carducci, Mario Losano, Nello Preterossi, Eligio Resta.
L’appuntamento è per il 16 febbraio dove verranno affrontati gli aspetti riguardanti il diritto privato e commerciale affrontati nel convegno catanese.