Lunedì 22 gennaio presso il Rettorato della Sapienza si è tenuto il primo incontro del progetto “Alla scoperta delle eccellenze: visita ai Musei della Sapienza”, organizzato dalla Fondazione Roma Sapienza e dal Polo museale Sapienza. L’iniziativa ha lo scopo di valorizzare e promuovere l’importante patrimonio dell’Università, che conta ben 18 musei e rappresenta una vera e propria realtà museale poliedrica.
Questa prima conferenza ha visto protagonista il Museo del Vicino Oriente, Egitto e Mediterraneo: un fiore all’occhiello della Sapienza che vanta reperti archeologici provenienti da 15 differenti paesi del Mare nostrum e racconta il cammino della civiltà mediterranea.
L’incontro è stato aperto da Antonello Folco Biagini, presidente della Fondazione Roma Sapienza, che ha introdotto il progetto e ha illustrato la mission della Fondazione: contribuire e promuovere lo sviluppo della società della conoscenza attraverso il sostegno agli studi e alla ricerca.
Eugenio Gaudio, Rettore della Sapienza, ha voluto partecipare a questa iniziativa interdisciplinare portando non solo i saluti istituzionali. Il Rettore ha parlato infatti della Sapienza e delle iniziative nazionali e internazionali che vengono fatte e delle ricchezze che il nostro ateneo può vantare, grazie alla sinergia di studenti, ricercatori e professori. Sottolineando la possibilità e la forza di crescere, il Rettore ha ribadito tre importanti funzioni che l’Università incentiva costantemente: la ricerca, la formazione e l’informazione.
Giorgio Manzi, direttore del Polo museale Sapienza, ha focalizzato il suo intervento su questioni che non riguardano solamente l’università. Ha portato alla luce il fatto che Roma sia l’unica capitale occidentale priva di un museo delle scienze naturali e, nonostante ci sia l’idea da diversi anni, non si riesce a trovare un punto d’incontro per concretizzare questo proposito.
Al termine della conferenza, i partecipanti hanno avuto la possibilità di visitare il Museo, che testimonia i risultati ottenuti sul campo, in circa cinquant’anni, da trenta missioni archeologiche della Sapienza in quindici diversi paesi del Vicino Oriente, del Mediterraneo e dell’Africa. La visita è stata guidata da Lorenzo Nigro, archeologo, professore e direttore del Museo, che, dopo una breve introduzione riguardante l’innovazione tecnica-scientifica del Museo, ha illustrato i vari reperti archeologici ed ha approfondito i risultati scientifici delle ricerche dell’Ateneo in quell’area.
Info su https://web.uniroma1.it/polomuseale/
Michele Antonelli e Marika Dioguardi