A quarant’anni dalla scoperta dell’archivio di Ebla (1975), Lunedì 23 Novembre alle ore 11.00 presso l’aula Odeion dell’edificio di lettere della Sapienza si è tenuta una conferenza dedicata. Maria Giovanna Biga, professoressa del dipartimento di Scienze dell’antichità, è intervenuta in un simposio dal titolo La ricostruzione della storia della Siria del III millennio a.C. a quarant’anni dalla scoperta del grande archivio di Ebla (1975-2015) allo scopo di celebrare la scoperta di un archivio totalmente sconosciuto prima.
Ad introdurre la professoressa è intervenuto Paolo Matthiae, direttore della spedizione italiana ad Ebla, della quale è considerato lo scopritore.
Immacabili i riferimenti all’attuale guerra civile siriana che rende impossibile dal 2014 proseguire gli studi sul campo per portare a nuove scoperte.
Grazie ai due interventi congiunti è stato possibile ripercorrere i momenti salienti della scoperta, le difficoltà e le gioie di un lavoro di ricerca continuo e in svolgimento ancora oggi, che ha permesso di scrivere la storia di una civiltà di cui prima non si immaginava nemmeno l’esistenza.
Nel corso dell’evento sono emersi dettagli sul lavoro che è stato compiuto quando furono portate alla luce le prime tavolette dell’archivio: alcune integre, alcune in pezzi, il grosso del lavoro consisteva nel ricomporle, tradurle – da una lingua che all’epoca era nuova e che fu chiamata eblaita – per poi riuscire a stabilirne l’ordine cronologico così da scrivere la storia delle amministrazioni e delle relazioni internazionali e commerciali che il regno di Ebla teneva con la Mesopotamia, l’Egitto ed altri regni più o meno lontani.
Oggi Ebla è un capitolo nei libri di storia a scuola: emerge il ritratto di una civiltà prospera impegnata principalmente nel commercio di tessuti e legname, tappa della via dei lapislazzuli e fondamentale per la sua posizione; tra le varie peculiarità scoperte sui meccanismi di potere, le principesse del regno venivano date in sposa ai componenti di altre famiglie importanti in matrimoni interdinastici che avevano lo scopo di creare alleanze tra i regni.
Ancora oggi ci sono numerose tavolette da pulire, comporre e tradurre – conservate al sicuro dai conflitti della Siria – in attesa di rivelare nuovi dettagli sulla storia di questo popolo.
Qui sotto l’intervista rilasciata dalla professoressa Maria Giovanna Biga
Ilaria Roncone