Il sorriso di Michela Murgia illumina la capitale grazie al progetto “Ricordatemi come vi pare” curato da Pietro Turano per Arcigay Roma, nato dal desiderio comune di omaggiare l’autrice e intellettuale scomparsa la scorsa estate, con un’opera pubblica nella sua città: un murale di 100mq realizzato dall’artista Laika, già definita come “la Bansky italiana”.
L’opera, autorizzata dal Municipio V di Roma e apparsa proprio sulla facciata del Municipio, è in corso di realizzazione dall’associazione grazie al sostegno di Einaudi, Mondadori e Rizzoli (case editrici dell’autrice), e verrà inaugurata giovedì 11 luglio alle 19.00 di fronte alla sede del Municipio V in Via di Torre Annunziata 1 a Roma.
“Tutta la città di Roma e la comunità queer di tutto il paese sono particolarmente legate a Michela Murgia, che oltre ad aver supportato le attività della nostra associazione ha portato avanti una fondamentale elaborazione sul queer, la genitorialità e le famiglie, la violenza di genere patriarcale e omotransfobica” – dichiara Pietro Turano. “È stata in vita, ed è ancora per tutte e tutti, un riferimento insostituibile. Quest’opera non è un santino, ma un regalo alla comunità e alla città, per celebrare insieme una donna che ci ha donato strumenti e nuove lenti per leggere la nostra realtà e orientarci. La risposta agli attacchi strumentali della destra è partecipare all’inaugurazione”, conclude Turano.
“Sapere che Michela Murgia faccia ancora tanto rumore mi riempie di gioia – ha dichiarato Laika –; Questo muro vuole essere un raggio di luce in questo momento storico buio, in cui si cerca di cancellare i progressi fatti in termini di diritti, di ostacolare ogni possibile passo avanti.
Non mi faccio dare lezioni da una compagine politica che critica un murales e nel frattempo lavora per intitolare un aeroporto ad uno dei personaggi più controversi della storia del nostro paese.
A Pro Vita e famiglia chiedo di sorridere ogni tanto: siamo in democrazia (per ora) e nessuno vi impedirà di non abortire, di sposarvi e fare famiglia secondo il vostro credo. La stessa libertà deve valere per tuttə. Questa grande opera la dedico a Michela, che ci manca ma che è sempre con noi, e alla sua famiglia. Ma anche a Pietro Turano e il mio team che è la mia famiglia, ‘quella che mi sono scelta’”, ha concluso l’artista.