Dal 21 novembre al 10 dicembre andrà in scena al Teatro Argentina di Roma “Re Lear” con regia di Giorgio Barberio Corsetti. Lo spettacolo si inserisce nel progetto SHAKESPEARE NOSTRO CONTEMPORANEO, iniziativa che si propone di rappresentare Sheakespeare in chiave moderna.
“Re Lear” scritto nel 1605-1606 e’ una tragedia dalla trama complicata e contorta, come contorte sono le personalità e i drammi dei numerosi personaggi che vi sono rappresentati. La storia ha inizio con un re anziano, Lear, che stanco del suo dovere vuole lasciare il ruolo di sovrano di Britannia per potersi rifugiare in una realtà ingannevole fatta di ozio, vizi, superficialità e finzione. Per fare ciò deciderà di lasciare il regno alle sue tre figlie a patto che queste gli dichiarino il loro amore acquistando la fiducia del padre. Cornelia, la sua preferita, però, non accetterà il gioco allestito: il gioco dell’adulazione. Essa infatti, al contrario delle sorelle, si rifiuterà di esprimere sentimenti maggiori di quelli che prova per il solo fine di guadagnarsi una dote. Sarà bandita dal regno e si rifugerà in Francia sposandone il re, innamorato della sua onestà o forse solamente desideroso di avere una scusa per invadere la Britannia. La guerra e la cupidigia di potere si inseriscono in un microcosmo famigliare, campo esso stesso di una battaglia intima tra affetti e avidità. La tragedia cupa e intricata si arricchisce di ulteriori personaggi che si relazionano tra loro con difficoltà, spesso con diffidenza. L’opera nasce dal disagio relazionale provocato dall’etichetta adulatoria della corte inglese di età elisabettiana.
“Re Lear” risulta, come sempre è Shakespeare, molto attuale per la nostra società in cui la frenesia del cambiamento, legata anche alla crisi economica, politica e di ideali, rende difficile alle persone la comunicazione, l’espressione di sé, il racconto e il riconoscimento della verità.
Se in Amleto la crisi del rapporto genitore-figlio era rappresentata dall’appartenenza di questi a valori diversi (valori medievale, Amleto padre; valori rinascimentali Amleto figlio), in questa tragedia tutti i valori di appartenenza sono stravolti. Il padre anziano e dispotico vuole fuggire dalla realtà e lascia i figli in balia di un mondo che sanno comprendere ma non fare proprio. L’inganno di agenti esterni logora i rapporti dove non mancano tradimenti fraterni e menzogne.
Così Corsetti ripropone il dramma di allora al pubblico ogni giorno, pubblico che non riesce a vivere a pieno i proprio sentimenti anche, spesso, nei confronti di chi più gli è vicino: la famiglia. Una trama tanto delicata e complessa è perfetta a un riadattamento in chiave contemporanea. Giorgio Barberio Corsetti dà ai personaggi i nostri costumi e i nostri gesti avvicinandoli al nostro linguaggio. Come tipico del regista, questi attualizza la scena a tal punto da renderne partecipe il pubblico e utilizzare in un’opera della tradizione mezzi moderni e interattivi. Egli infatti, regista di fama internazionale, è famoso per un teatro di corrente post-avanguardista e nei suoi spettacoli ricrea spesso scenografie semplici rifacendosi però all’arte contemporanea e utilizzando giochi di colori e effetti speciali. Una delle maggiori particolarità della regia di Corsetti è infatti quello di utilizzare il maxi schermo cinematografico nel teatro: alcuni attori partecipano all’opera sopra il palco (come da tradizione), altri invece si trovano all’esterno, in altre parti della città e recitano attraverso uno schermo. Il tutto avviene però in diretta, parlando a un pubblico stavolta distante ma ben presente e partecipe dell’azione.
Nel cast, tra gli attori anche Ennio Fantastichini nel ruolo di Re Lear e Alice Giroldini nel ruolo di Cornelia.
Lo spettacolo sarà replicato sempre di pomeriggio dal martedì alla domenica. Sono previste vantaggiose riduzioni per gli studenti universitari, i quali avranno la possibilità di acquistare i biglietti su una fascia di prezzo che varia dagli 11 ai 15 euro.