Ieri, giovedì 8 giugno, si è tenuto un seminario sull’Atlante del Lavoro dove ha preso la parola la ricercatrice INAPP Rita Porcelli.
Si è portato a conoscenza degli studenti della Sapienza quanto importante sia l’attività di ricerca condotta da INAPP – Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche – e, nello specifico, l’intervento iniziato nel 2013 e concluso – anche se in continuo aggiornamento – con l’Atlante del Lavoro.
L’ATLANTE DEL LAVORO
L’Atlante è una mappa dettagliata del lavoro e delle qualificazioni in Italia.
È organizzato in tre sezioni, rispettivamente Atlante Lavoro, Atlante e Qualificazioni e Atlante e Professioni, e, la descrizione dei contenuti proposta, è il risultato di una intensa collaborazione e partecipazione di diversi soggetti istituzionali.
Esso è, da una parte, strumento di supporto al sistema per l’apprendimento permanente in quanto permette la messa in trasparenza e il riordino del sistema di qualificazioni italiano e la programmazione dell’offerta formativa pubblica; allo stesso tempo però, è anche strumento di supporto ai servizi per l’occupabilità e l’apprendimento permanente in quanto consente l’analisi delle evoluzioni organizzative e produttive di settore e l’orientamento al lavoro anche in un’ottica di servizi di profiling e bilancio delle competenze.
Abbiamo posto un paio di domande alla ricercatrice Rita Porcelli sull’importanza delle nuove tecnologie in ambito lavorativo e sulla sua opinione riguardo l’IA.
Di seguito trovate l’intervista integrale