Oggi, 9 marzo 2016, presso l’aula Oriana in via Salaria è stato proiettato il docufilm “Bambini nel tempo. L’Italia, l’infanzia e la TV” di Maria Pia Ammirati, Roberto Faenza e Filippo Macelloni, prodotto da Rai Teche e Rai Cinema, in collaborazione con Cinechildren.
È andato in onda come speciale Tg1 l’1 novembre 2015, in seconda serata, raccontando il cambiamento dell’Italia, dagli anni ’50 ad oggi, attraverso il punto di vista dei più piccoli. Proprio i bambini sono il punto centrale del cortometraggio, in quanto, attraverso il loro sguardo puro e preciso hanno dato delle riflessioni sulla vita dei bambini di ieri e di oggi.
Il film documentario si presenta come una sorta di mosaico di testimonianze, costituito da pregiati tasselli catturati e conservati negli archivi delle Teche Rai in cui le generazioni passate e attuali si raccontano e si osservano, ma soprattutto danno sfogo a ciò che pensano sul significato della famiglia, dell’educazione e della scuola. I “piccoli” italiani parlano dei propri conflitti e del disagio che provano nel vivere i problemi matrimoniali dei genitori, ma a sbalordire invece, è la naturalezza dei bambini di oggi nel parlare del divorzio. Proprio durante il filmato si è notato come fosse normale per la generazione di oggi vivere con i propri padri e le proprie madri divorziati.
Dopo il filmato interviene Maria Pia Ammirati – “ I bambini nel tempo nasce come documento audio-visivo, per valorizzare questo grandissimo patrimonio che la cultura italiana possiede. Nella valorizzazione di questo archivio, si ricostruisce la storia! Attraverso i bambini volevamo parlare della storia del Paese e di come sia cambiato dagli anni ’50 ad oggi e, attraverso le loro voci siamo riusciti a realizzare un filo narrativo di 2 ore e mezzo di montatura”.
A continuare il dibattito della conferenza è Filippo Macelloni, il quale, alle numerose domande rivoltesi dagli studenti risponde – “Questo montaggio non è altro che la storia del nostro Paese intrecciato con il discorso dei bambini e questo, ci fa capire come è cambiato il modo di parlare, di vivere e di relazionarsi dei più piccoli. Il lavoro del montatore è molto preciso e i registi devono saper costruire un racconto sul nulla e riuscire a dire qualcosa di diverso da quello già detto”.
È senz’altro un grande racconto corale, in cui mette a confronto i bambini alle prese con le stesse domande, o con le stesse situazioni, paure, emozioni, scelte, in momenti diversi della storia dell’Italia. La tecnologia ha inciso molto nella loro vita. Prima degli anni ’80 non era essenziale come lo è ora, anche l’educazione familiare e scolastica ha subito un forte mutamento e il lavoro minorile oggi è quasi completamente scomparso, dando invece spazio ad un’istruzione completa.
Ilaria Cerullo