Giovedì 28 febbraio, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, è stata presentata la ricerca ‘Adolescenti e stili di vita’, che ha studiato la particolare relazione tra i bambini e le tecnologie nel complesso mondo di oggi. A presentare il lavoro è stata Morena D’Incoronato, responsabile ricerche Viacom Italia, un’azienda operante nel settore dei media che rivolge un particolare interesse verso gli adolescenti e il cui obiettivo è investire in ricerche di tipo quantitativo in trenta/quaranta paesi.
Quello che ne viene fuori è una vera e propria fotografia del mondo kids, categoria che, come ha rivelato Morena D’Incoronato, sta cambiando i propri elementi costitutivi. Ad emergere nel lavoro, frutto di due ricerche che hanno coinvolto più di 6000 bambini tra i 6 e gli 11 anni, è il concetto di mondo fluido e la conseguente capacità di adattamento in continua evoluzione. Da una parte i genitori cosiddetti millenials, passati dalla società delle ‘grandi possibilità’ alla crisi economica che ha creato loro profonde inquietudini, dall’altra i bambini, che hanno ereditato un mondo colpito dalla grande recessione (incertezza del lavoro, terrorismo, cambiamenti nei diritti delle minoranze,…) e che percepiscono non solo insicurezze ma anche grandi opportunità, due elementi in grado di influenzare non poco le loro scelte. Bambini dunque con un alto grado di consapevolezza, capaci di accedere ad un flusso di informazioni divenuto ormai incontrollabile. Capaci però anche di instaurare una relazione forte e di qualità con i propri genitori che, come ha ribadito più volte Morena D’Incoronato, sono sempre più protettivi. Quest’ultimi vengono visti quasi come degli ‘eroi’ dai loro figli, la cui preoccupazione principale è quella di conseguire buoni risultati a scuola per non dar loro troppi pensieri a mamma e papà.
Concetto fondamentale che emerge nella ricerca e ribadito da Morena D’Incoronato è anche quello della ‘fame di vita reale’ dei bambini, sempre più immersi nei social e con un grande possibilità di accesso ai device digitali. Paradossalmente però, quest’ultimi hanno una maggiore libertà nel mondo digitale. I genitori infatti, sempre più attenti alla vita dei loro figli, sembrano essere maggiormente preoccupati dai pericoli derivanti dalla vita reale che non il contrario. Dal canto loro i più piccoli, hanno sviluppato una maggiore consapevolezza dei rischi derivati dal digitale (sette su dieci hanno paura di una violazione della loro privacy) e molto spesso, sono proprio loro a prendersela con i genitori che mostrano agli altri le foto che li ritraggono. I bambini tecnologici sono cosi divisi tra tv/musica, che permettono loro di trascorrere momenti di puro relax, e l’uso dei nuovi digital device, che consentono di gestire le emozioni, oltre che individuare quella che può essere la passione preferita.
Quella presentata da Morena D’Incoronato è una ricerca molto significativa, che permette di aprire gli occhi sul rapporto chi si è delineato tra le tecnologie e i bambini. Una relazione sicuramente molto forte, che i più piccoli uniscono alla volontà di conoscere più a fondo il mondo. I genitori hanno un ruolo importante non solo nel guidare i loro figli nell’uso dei nuovi digital device ma anche nell’instaurare con loro rapporti di qualità, dandogli quello spazio di libertà che vorrebbero per poter comprendere ciò che li circonda.
Andrea Celesti