Il nazifascismo ha scosso molte persone di generazioni diverse ma in modo assai differente. È ovvio che gli occhi di un bambino non saranno uguali ad una prospettiva invece adulta. Ed è questo che Oliviero Stock ha tentato di fare con il suo libro “In barba a H” raccontando tre esperienze diverse quali la sua, quella dei propri genitori e infine quella riportata sul diario del suo bisnonno aggiungendo addirittura che poteva parlare di una quarta generazione considerando che le sue sorelle nacquero all’epoca dei fatti. La storia del libro racconta appunto la visione diversa vissuta da tutte le generazioni messe a paragone e di come tutte riuscirono a scampare alle persecuzioni nazista e fascista, essendo loro ebrei, puntando su un elemento essenziale per l’autore, la fortuna. La storia inizialmente viene ambientata a Vienna quando i genitori di Stock decidono di abbandonare tutto per raggiungere l’Italia sperando che la fortuna li assista anche lì. Oliviero stock infatti è proprio in Italia che nasce nel 1950, più precisamente a Trieste dove inizia la sua carriera nella ricerca in intelligenza artificiale, in particolare di comprensione del linguaggio umano e interfacce intelligenti persona-computer. Prosegue la sua carriera diventando direttore dell’IRST e presidente dell’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale per poi espandersi anche con titoli in Europa. Nel 2019 ha ricevuto un dottorato honoris causa dall’Università di Haifa. È inoltre autore di numerosi articoli e volumi scientifici.