Giovedì 23 maggio, in occasione della Giornata della Legalità, è andato in onda in prima serata su Rai 1 il film Mascaria, visibile attualmente sulla piattaforma Rai Play, che narra la delicata storia di Pietro Ferrara, imprenditore siciliano che, ribellatosi alla mafia denunciandone un sopruso, divenne a sua volta vittima di calunnie e burocrazia. Il film, per la sua valenza sociale e per la testimonianza storica che offre, è stato scelto per commemorare le vittime della mafia durante la giornata a loro dedicata.
Il primo a rendersi conto delle pressioni mafiose che Pietro subisce è Giuseppe, il suo miglior amico, interpretato da Beniamino Marcone. Responsabile degli aspetti tecnici ed economici della piccola impresa a conduzione familiare, inizia così a sostenere Pietro e la sua famiglia durante tutte le loro battaglie, sia contro il soffocante regime mafioso che a livello legale.
Beniamino Marcone, volto ormai conosciuto dal piccolo e grande schermo, è nato a Roma e si è formato frequentando vari corsi di teatro e infine diplomandosi presso il Centro sperimentale di cinematografia nel 2008. Dopo gli esordi teatrali durante gli anni del liceo e dopo il diploma si è sempre sdoppiato tra cinema, televisione e palcoscenico con ruoli di primo piano. Nel 2012 raggiunge una notevole popolarità interpretando il personaggio di Diego Bucci ne I Cesaroni e di Giuseppe Fazio ne Il giovane Montalbano, prequel de Il commissario Montalbano, mentre tra i progetti più recenti troviamo Alfredino – Una storia italiana, fiction che ripercorre l’Incidente di Vermicino, celebre fatto di cronaca nera del 1981, Gli anni belli, film che racconta i primi amori adolescenziali, le piccole rivoluzioni e il confronto con gli adulti nell’Italia degli inizi degli anni novanta, entrambi per la regia di Lorenzo d’Amico de Carvalho, e Per Elisa, miniserie TV diretta da Marco Pontecorvo che incentrata sull’omicidio di Elisa Claps, avvenuto nel 1993. L’attore è inoltre molto attivo nel sociale, con iniziative nel campo dell’educazione come formatore sia nell’ambito della recitazione che in quello della comunicazione.
Di seguito la sua intervista ai microfoni di Radio Sapienza: