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A Bologna una mostra interamente dedicata alla mano: “U.MANO – Arte e scienza: antica misura, nuova civiltà”

Con le mani ogni giorno salutiamo, gesticoliamo, accarezziamo, scriviamo, digitiamo, ci esprimiamo. Nell’antichità la mano era addirittura un’unità di misura e in tempi ancor più remoti le mani erano utilizzate per attività quotidiane quali la caccia, l’agricoltura e l’artigianato. La mano è, in un certo senso, quell’organo prensile che ci rende prettamente uomini e che ci distingue dagli altri generi di mammiferi. E allora perché non dedicare alla mano uno spazio espositivo per spiegare l’importanza della mano quale strumento d’interconnessione tra idea e azione? Da quest’idea nasce U.mano – Arte e scienza: antica misura, nuova civiltà, la mostra museale inaugurata a Bologna al Centro Arte e Scienze Golinelli martedì 19 novembre  e aperta al pubblico a partire dal giorno successivo fino al 9 aprile 2020. La mostra, organizzata dalla Fondazione Golinelli e curata da Andrea Zanotti con Silvia Evangelisti, Carlo Fiorini e Stefano Zuffi è dedicata alla mano e si sviluppa su più piani di lettura, dall’esplorazione dell’interiorità dell’uomo all’aprirsi alla comprensione dell’universo che gli sta intorno, in stretto e inevitabile collegamento con il cervello. “U.mano”, vanta inoltre il patrocinio del MiBAC, della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Bologna e dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna.

La mano è l’elemento di raccordo tra la dimensione del fare e quella del pensare ed è quindi fortemente rappresentativa della prospettiva di azione di Fondazione Golinelli di recuperare il segno di un legame oggi perduto: quello tra arte e scienza, che proprio nella cultura italiana ha aggiunto il suo culmine.

La location della mostra non è per niente casuale: la Fondazione Golinelli, con il suo Centro di Arti e Scienze e il suo Opificio, il quale si propone come metafora perfetta di questa unione di azione e mente, di arte e scienza, ha come principale obiettivo quello di educare i giovani e i giovanissimi a superare la tradizionale dicotomia fra teoria e pratica. Per l’occasione, il Centro di Arti e Scienze è stato trasformato dal team di architetti e designer Mario Cucinella Architects in un tempio classico, allegoria della cultura greca e romana e, per estensione, della sintesi tra idea e azione tramite l’uso delle mani.

All’interno della mostra sono state collocate tre installazioni: la prima rappresenta delle mani chiuse, emblema della riflessione sulla propria origine e interiorità, mentre la seconda raffigura delle mani aperte, metafora dell’esplorazione e la conoscenza del mondo circostante. Le mani, come grandi origami specchianti, sono un gioco di simmetria e sono sviluppate a partire dalla digitalizzazione della mano destra del fondatore Marino Golinelli: al termine della mostra, resteranno esposte all’Opificio come simbolo del cammino da lui impresso alla Fondazione, un cammino che, partendo dal passato, possa aprirsi a quel futuro che appartiene alle giovani generazioni. La terza installazione, prodotta da Fondazione Golinelli in occasione di ArteFiera 2019, rappresenta la dicotomia mano-cervello, una scultura “aumentata” che invita ad osservare come osserviamo, giocando prima con gli inganni della percezione e poi con la manipolazione dei dati di osservazione.

All’interno delle mani chiuse della prima installazione sarà simbolicamente collocato il De Symmetria partium in rectis formis humanorum corporum libri, di Albrecht Dürer, un trattato sul disegno della figura umana le cui istruzioni sono state interpretate come uno dei primi algoritmi di arte generativa.  Si potranno anche ammirare due atlanti anatomici straordinari: il De humani corporis fabrica di Andrea Vesalio e i Deux Livres de chirurgie di Ambroise Paré. Sarà un percorso che condurrà a conoscere il capolavoro realizzato nel corso del Settecento a Bologna delle cere anatomiche di Anna Morandi Manzolini, strumento di conoscenza e di riproduzione mimetica della realtà, ma anche straordinaria opera scultorea.
Inoltre la mano, nel corso dei secoli, ha ricoperto un ruolo importantissimo nell’arte, in quanto incaricata di riproporre sulla tela o sulle pareti quello che la mente dell’artista pensava: proprio per questo motivo, grande spazio nel percorso espositivo è riservato a numerosi quadri del Rinascimento e del Barocco. In particolare, i visitatori potranno osservare la Madonna col Bambino attribuita a Caravaggio; Giuditta e Oloferne di Giovan Battista Crespi; Il Cristo della moneta di Mattia Preti;  la Madonna col Bambino di Ludovico Carracci e San Giovanni Battista di Guercino (Pinacoteca Capitolina); Ritratto di Francesco Arsilli di Sebastiano del Piombo (Pinacoteca “F. Podesti”). Il XVI e il XVII secolo rappresentano infatti non solo il periodo di maggior espressione dell’arte “manuale”, ma anche il momento storico in cui l’uomo diventa pienamente consapevole di sé e del proprio destino e diventa padrone del proprio avvenire, con un conseguente spostamento dell’asse antropologico.

Si arriva poi a un indice puntato verso il Cielo, a ricordare il destino di grandezza cui l’uomo è chiamato e che è tutto iscritto nel Giudizio Universale della Cappella Sistina.  Quel dito, reinterpretato da Michelangelo Pistoletto nel “quadro specchiante” che ripropone la Creazione di Adamo di Michelangelo nella contemporaneità, indica un’idea della Creazione diversa da quella della tradizione antica, in cui il tocco della mano rappresenta l’elemento di raccordo tra Creatore e creato, tra la pura capacità creativa e il mondo delle cose, avviando l’uomo alla conoscenza, invitandolo a sviluppare le proprie potenzialità. Un nuovo, possibile destino che, ancora una volta, è nelle nostre mani.

Ed è un destino che evolve nel segno del dominio della tecnica, che ci schiude possibilità inimmaginabili, fino alla ricostruzione della Battaglia di Anghiari, opera perduta di Leonardo la cui informazione in rete è stata ri-materializzata dai ragazzi che frequentano i laboratori sulla mostra di Fondazione Golinelli.

Un ulteriore livello di percezione sullo spazio espositivo è offerto da un altro laboratorio di gamification che ha trasportato temi della mostra nello spazio di un gioco immersivo in Virtual Reality. L’ultimo passo nell’evoluzione della mano, conduce a un presente avveniristico, nel quale è protagonista l’arto bionico, un’opera di ingegneria avanzata realizzata dai giovani ricercatori di BionIt Labs srl – una delle start-up che operano nell’incubatore-acceleratore G-Factor – che hanno progettato un arto innovativo e adattabile a ogni paziente.

Lo sguardo sul futuro non deve farci dimenticare “l’u.manità”, categoria dello spirito evocata dall’opera di Gianluigi Rocca Anatomia della Conoscenza (Le mani degli ultimi).

La mostra U.MANO è dunque esempio concreto delle attività che quotidianamente la Fondazione Golinelli porta avanti nel suo Opificio: il superamento della dicotomia arte-scienza e la creatività che diviene reale, con la dimensione dell’utile e del fruibile che si compenetra a quella del bello, perché, come afferma il curatore Andrea Zanotti nel suo testo in catalogo: «Le cose che creiamo non possono essere solo utili ma devono anche riflettere quella bellezza senza la quale il genere umano rischia di perdere la sua parte immateriale, la più preziosa: lo spirito».

Secondo Friedrich Nietzsche, la scienza si è evoluta perché ha saputo immaginare ipotesi di lavoro, mondi nei quali poi iscrivere utilmente i risultati e le conferme dei laboratori, ma l’arte era, per lui, il luogo scientifico per eccellenza.

Mostra: U.MANO – Arte e scienza: antica misura, nuova civiltà
A cura di: Andrea Zanotti con Silvia Evangelisti, Carlo Fiorini e Stefano Zuffi
Prodotto da: Fondazione Golinelli
Ideazione concept e installazioni originali: Carlo Fiorini
Sede: Centro Arti e Scienze Golinelli | Opificio Golinelli, via Paolo Nanni Costa, 14 – Bologna
Press tour: 19 novembre 2019 ore 12
Date: 20 novembre 2019 – 9 aprile 2020
Orari: da martedì a venerdì ore 10-19; sabato e domenica ore 11-20
I
ngresso: 10€ intero, 8€ ridotto, 10€ biglietto attività + visita per bambini e ragazzi (non applicabile riduzione)
Catalogo: BUP – Bononia University Press – 24€

Informazioni su: www.mostraumano.it  |  www.fondazionegolinelli.it