Dopo il successo del tour di “Sulle punte per sembrare grandi”, i Cara Calma riprendono il giro dei club d’Italia con “Souvenir”, secondo album prodotto da Karim Qqru (batterista degli Zen Circus), uscito l’8 Marzo 2019 per Cloudhead Records/Phonarchia Dischi.
Seppur di recente formazione (2016), il quartetto bresciano, composto da Fabiano Bolzoni (batteria), Riccardo Taffelli (voce e chitarra), Cesare Madrigali (chitarra e voci) e Gianluca Molinari (basso) , non manca di una personalità rock forte e aggressiva, espressa attraverso schitarrate e voci sporche, ma che talvolta converge in melodie più dolci. Non a caso, infatti, il simbolo della band è un orso: da quanto dichiarato li rappresenta perchè “è morbido ma incazzato”. Interessanti anche i loro testi: realistici e a tratti crudi ma che non cadono nella banalità e arrivano dritti allo stomaco, senza perdersi in artifici retorici.
Venerdì 12 Aprile 2019, i ragazzi si sono esibiti all’Ex Mercato Live, a pochi passi dalla metro Piramide, dimostrando tutte le potenzialità del loro ultimo lavoro: 10 tracce che, ruotando attorno al nucleo centrale del ricordo, raccontano esperienze, incontri ed emozioni del primo anno di vita del progetto, toccando talvolta, con determinazione e coraggio, anche tematiche politiche e sociali.
Ad aprire il concerto “Rodica”, opening track dell’album che affronta il tema del cambiamento e in particolare le difficoltà legate alle scelte di vita. Il videoclip, scritto e diretto da Valentina Cipriani, ha anticipato l’uscita del disco ed è disponibile su Youtube al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=oc3XH1LRFe4.
A seguire, “Il mio rifugio”, in cui diventa più esplicito il motivo del ricordo e compare anche un richiamo allo stesso titolo dell’album: “Per trovare il mio rifugio, per onorare i nostri errori di ieri, per tornare alla guerra e portare alla mia gente un SOUVENIR vi metto nella testa per il gusto di provare che vuol dire avere un ricordo a cui potersi aggrappare”. La canzone affronta anche le dinamiche tra l’individuo e gli altri (inteso anche come società): “Dicono che devi parlare. dicono che devi sbagliare, dicono che devi ballare, dicono che devi cantare”.
“Universo” è una delle canzoni più rappresentative di questo disco ed è forse quella che più fa venire il nodo in gola. Parla infatti di fragilità e fallimento, in particolare in ambito relazionale. “Costruiamo fortezze dai nostri difetti che ci proteggono da tutto il male intorno, ma non funziona, non ci riparano da niente, come cuori di vetro tra mani distratte”. Nel disco questa traccia è stata incisa con la collaborazione di Luca Romagnoli del Management (duo hard pop italiano).
“Sono io o sei tu?” evoca le paure e ansie ma anche il coraggio e la speranza verso un futuro ancora ignoto. “Speravo che fossi tu ma in fondo siamo in due, brinderemo ai resti delle vecchie paure. Sono io o sei tu o forse tutte e due? Combatteremo il tempo chiusi in armature.”
Non sono mancati richiami al passato, ad esempio attraverso le canzoni “Premi sulle ossa” e “Rispettare i centimetri” che fanno parte dell’album d’esordio “Sulle punte per sembrare più grandi”.
A conclusione della serata (e del disco) “Tu sei la guerra”. Un brano forte , che procede tra sonorità metal e momenti di quiete a cui si affianca un testo malinconico. “Fumo per non pensare, se penso ci muoio male. Scrivo per non pensare, se penso poi non dormo più. Io voglio perdermi e rinunciare, sentirmi libero di pensare male. Voglio la guerra, solo la guerra”.
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