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Che cos’è l’uomo? Seminario dedicato alla giornata della memoria

https://web.uniroma1.it/dip_filosofia/en/node/7820  

Il 25 gennaio in onore della giornata della Memoria del 27 gennaio. E’ stato organizzato presso la sede di villa Mirafiori alla Sapienza un seminario organizzato da Ornella Ombrosi insegnante di antropologia filosofica all’università dal titolo che cos’è l’uomo? retrospettiva che va a delineare attraverso concetti e citazioni dei vari filosofi e studiosi della storia i vari modi, comportamenti, pensieri e concetti che hanno portato all’escalation avvenuta nella seconda guerra mondiale con la Shoah.

Il seminario era partito con i vari saluti istituzionale in cui venivano presentati i vari relatori che avrebbero preso la parola durante il seminario che  si è diviso in due sessioni. Nella prima abbiamo avuto Piergiorgio Donatelli filosofo e professore ordinario di filosofia morale e dirige il dipartimento di filosofia alla Sapienza: introduce sull’importanza della memoria, soprattutto in questo periodo per via  degli attacchi terroristici avvenuti il 7 ottobre nella striscia di Gaza e anche per via della nascita di gruppi neonazisti in Europa. Un passato che sembrava ormai superato invece è più attuale che mai.

Passa la parola ad Arianna Punzi preside della facoltà di filosofia alla Sapienza che riprende il discorso iniziato da Donatelli. Dicendo che parlare e argomentare il discorso, attraverso i vari ospiti e anche attraverso lo studio dei vari filosofi sia essenziale. Continua Orietta Ombrosi parlando del discorso “del dopo” collegato con il concetto del “mai più” che si è concluso proprio il 7 ottobre aprendo una nuova frontiera e spezzando quel discorso del mai più che si credeva passato e invece fa ancora parte del presente.

Inizia a parlare Giovanni licata professore di storia della filosofia ebraica alla Sapienza che invita la professoressa Irene Kajon che insegna antropologia filosofica e Storia della filosofia ebraica. Nel suo discorso tratta delle lezioni di Martin Buber sull’uomo nell’università ebraica. Attraverso i suoi studi e la sua storia si inizia a creare un quadro più dettagliato di quell’epoca non solo per quello che stava succedendo in Europa ma anche per quello che stava succedendo a Gerusalemme in quel periodo.

La prima sessione termina con il discorso Massimo Giuliani professore di Pensiero ebraico presso l’Università di Trento sul rilanciare il pensiero di Heschel uno dei teologi più influenti del XX secolo basato sul divino e l’umano ovvero l’essenza ineffabile dell’uomo nella filosofia religiosa. Prima di terminare questa prima parte si passa alle domande.

Inizia la seconda sessione Fiorella Bassan che da poi la Parola alla professoressa Orietta Ombrosi. Fa un discorso sull’ hitlerismo attraverso i concetti del filosofo francese Emmanuel Lévinas, che racconta quanto l’hitlerismo sia un risveglio di pensieri elementari. Definita come un filosofia del corpo o meglio dell’incatenamento del corpo. Facendo vacillare i diversi principi su cui si è retta l’Europa. Mettendo in gioco il destino del percorso umano, in grado di minacciare la libertà stessa dell’umano.

Prima che anche la seconda sessione si volga al termine, prende la parola Gérard Bensussan che  insegna filosofia all’Università di Strasburgo. Che inizia un discorso sull’antisionismo ( sionismo, antisionismo e antisemitismo). Spiegando durante il tempo a sua disposizione la differenza tra questi tre termini. Sionismo: movimento politico e ideologico volto alla creazione di uno stato ebraico in Palestina; Antisionismo: atteggiamento culturale e politico di opposizione e contrasto alle più radicali espressioni di sionismo; Antisemitismo: Avversione e lotta contro gli Ebrei, manifestatasi anticamente come ostilità di carattere religioso. Come conclusione si passa nuovamente alle domande.

Sia il 25 che il 26 gennaio 2024 nell’aula Cappelletta di Villa Mirafiori vi sarà una proiezione continua del film documentario ” Les quatre  soeurs” del regista Claude Lanzmann. racconta la storia di quattro donne (Ruth Elias, Ada Lichtman, Paula Biren, Hanna Marton).  sopravvissute alla Shoah. Attraverso delle testimonianze devastanti  di un tempo fatto di oscurità. Ma riuscendo a mostrarci anche un piccolo stralcio di luce attraverso la forza di queste donne durante quel periodo cosi buio.