RadioSapienza

Il Futuro Ascoltalo QUI. La radio ufficiale della Sapienza

I colori della parola: street art per le scrittrici del mondo

murales di importanti personalità femminili

Venerdì 7 marzo, presso l’ aula T02 dell’Edificio Marco Polo, in occasione dell’approssimarsi della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il Dipartimento di Studi europei, americani e interculturali ha tenuto un affascinante incontro di studio in ricordo delle tre scrittrici raffigurate nei recenti murales del progetto “Scrittrici come ossigeno”: Maria Zambrano, Florbela Espana e Marina Cvetaeva.

Il progetto, ideato dall’Associazione giovanile “Le Altre” e coordinato da Sara De Simone, è al suo terzo anno di attività e ha raggiunto il traguardo di dieci murales di scrittrici da tutto il mondo realizzati con prodotti ecologici e sostenibili che purificano l’aria

Le vernici utilizzate, infatti, di origine italiana, detengono una peculiare composizione che gli permette di eliminare ossidi di azoto, polveri sottili, muffe, batteri provenienti dall’esterno e sono anche in grado di riflettere la luce solare, pertanto, quei 250 metri quadrati di murales realizzati equivalgono a circa 10 alberi piantati.

La presidente del dipartimento ha introdotto l’evento delineando il progetto come frutto dell’intuizione brillante di ex studentesse Sapienza le quali, sfruttando la virtuosa collaborazione con “Le Altre”, hanno voluto fruire in modo inclusivo e sostenibile degli spazi vuoti dell’Edificio Marco Polo.

Sono seguiti, inoltre, i saluti e i ringraziamenti delle ambasciate di Spagna e Portogallo, colpite e fiere del lavoro eseguito in memoria di Florbela Espanca e Maria Zambrano.

Un genuino ossigeno al femminile ha inebriato l’aula e omaggiato le varie artiste che hanno reso possibile tutto ciò, soprattutto, la presente Giovanna Alfeo che ha dichiarato di “entrare in empatia con le autrici attraverso le immagini” e della quale si assisterà il 18 marzo all’inaugurazione del murale dedicato a Marina Cveataeva, scrittrice russa.

L’evento ha poi goduto di interventi di vari professori e della lettura da parte di studentesse di estratti dei capolavori poetici delle autrici in lingua originale.

Gli scritti di Maria Zambrano, definita “la rossa” poichè parte integrante della resistenza durante la guerra civile spagnola, ci restituiscono una condizione di precarietà alleviata dal fascino di una città-asilo, Roma, di cui se ne commentano in modo sublime i posti più celebri: caffè greco, Piazza di Spagna, Piazza del Popolo, caratterizzati, a detta della poetessa, dal contenere “un’epoca dentro un’altra epoca”.

A conclusione i toni si sono fatti più ombrosi, meno soavi ma comunque incisivi dovuto alla lettura da pelle d’oca delle opere di Marina Cvetaera, autrice vissuta nel contesto sovietico leninista, non compresa dal suo tempo, solleticata costantemente dall’idea della morte e tormentata dalla concezione  di un caos del mondo che trova ordine solo tramite la poesia: non temere il tuo “tortuoso sentiero che hai amato, ignaro a tutti i calendari” ora è invece fonte di ispirazione e ammirazione.

 

Segue l’intervista a Sara De Simone, coordinatrice del progetto “Scrittrici come ossigeno”

      Sara-De-Simone

 

Allegati

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi