Oggi, 20 marzo 2024, al Centro Congressi in Via Salaria 113, si è tenuto un meeting relativo all’Horizon Europe 2023-2024. Quest’ultima è un’iniziativa dell’Unione Europea di sostegno alla ricerca scientifica, la quale segue i precedenti programmi quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico. La Commissione Europea ha elaborato e approvato il piano Orizzonte Europa per aumentare del 50% la spesa scientifica dell’Unione nel periodo 2021-2027 rispetto al periodo precedente. A ottenere il punteggio massimo nel bando “Horizon-cl2-2023-heritage-01” è stato l’ultimo progetto del CECS, “CONCILIARE-Confidently Changing Colonial Heritage”.
La prima a prendere la parola all’interno del meeting è stata Hinano Spreafico, Project Advisor presso REA, Research Executive Agency. Ha spiegato che il progetto, composto da 11 istituzioni in consorzio, tra cui l’Università La Sapienza, persegue l’obiettivo di sviluppare metodi che promuovano la fiducia e il dialogo tra gruppi comunitari. CONCILIARE mira ad analizzare il cambiamento in corso nel Colonial Cultural Heritage (CCH), tentando di aumentare la comprensione di queste trasformazioni mediante quattro aree chiave: libri di testo, spazi pubblici, musei e consumo culturale di prodotti e tradizioni. D’altra parte, si propone di approfondire la conoscenza delle reazioni e delle rappresentazioni dei cambiamenti in quattro ambiti del patrimonio culturale coloniale dei diversi gruppi sociodemografici, ossia l’etnia, il genere, la generazione e i contesti culturali.
La parola è poi passata a Jade Iafrate, assistente del programma, la quale ha delineato il contesto politico, specificando che le priorità politiche della Commissione Europea tra il 2019 e il 2024 consistono innanzitutto in una nuova spinta per la democrazia europea e in una efficace promozione dello stile di vita europeo, elementi dai quali ne scaturiscono altri in grado di condurre nel mondo un’Europa più forte, più verde, più adatta all’era digitale e che possieda un’economia attenta alle persone.
Ha inoltre trattato del quadro strategico per la politica culturale dell’UE, includendo in esso una nuova Agenda Europea per la Cultura, la quale consiste in tre aree strategiche comprendenti specifici obiettivi corrispondenti alla società, all’economia e alle dimensioni esterne. In particolare si sofferma sulla necessità di salvaguardare il patrimonio culturale europeo, creando un approccio partecipatorio, un’inclusività sociale e un valore comunitario, finalizzati a usufruire del passato culturale e politico per porre nuove basi per un futuro ben stabile e radicato.
La previsione di impatto del progetto, e dunque il risultato previsto, riguarda una maggiore conoscenza e consapevolezza del patrimonio e dell’innovazione culturale, finalizzata a una comprensione più profonda e più ampia della natura in continua evoluzione del patrimonio stesso e di come tale comprensione possa effettivamente essere condivisa con i cittadini, in una configurazione contestuale di coesione sociale. Ecco che ciò che il programma si propone di avviare è un’esperienza di affiancamento al cittadino, con l’intento di supportarlo nell’affrontare con maggiore fiducia e speranza le trasformazioni, i cambiamenti e le interruzioni propri della società attuale e futura.
A concludere il meeting è Giovanna Leone, Professoressa di Scienza Cognitiva e Psicologia Sociale presso La Sapienza, la quale ringrazia le ospiti internazionali, in collegamento via Zoom, e auspica una maggiore presa di coscienza della storia, delle sue discriminazioni e disparità, degli errori commessi, della bellezza culturale europea e delle modalità con cui l’intero repertorio culturale può essere preservato e tramandato nel tempo.
Intervista a Giovanna Leone, Professoressa di Scienza Cognitiva e Psicologia Sociale presso La Sapienza: