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Continua a Villa Mirafiori il Seminario 3E

Continua a Villa Mirafiori il Seminario Permanente 3E Evoluzione, Ecologia ed Etica: ieri, in Aula IX, si è tenuto l’incontro The Age of Gould. Incontri su un doppio anniversario gouldiano (1972/2022). Quest’anno, infatti, si tengono il cinquantenario dell’opera Gli equilibri punteggiati. Un’alternativa al gradualismo filetico, scritta da Gould e Niles Eldredge, e il ventennale della morte di Stephen Jay Gould. Del libro parla in breve Giorgio Narducci, biologo, divulgatore e vicepresidente dell’Aiems (Associazione Italiana di Epistemologia e Metodologia Sistemiche): nella trattazione entrano in gioco riflessioni come la critica all’induzione, che diffonde un’influenza forte che inevitabilmente origina successivi pregiudizi. Per i due autori è necessario dare una nuova interpretazione ai dati fossili: ci sono momenti di veloce evoluzione e momenti di stasi evolutiva, e le lacune incolmabili fra le diverse specie non possono essere attribuite solo all’imperfezione della conoscenza paleontologica. Eldredge e Gould propongono di “leggere” in maniera letterale i dati fossili: se non ci sono forme, è perché queste non si sono fossilizzate, se le specie non mostrano evoluzione, è perché, in un certo periodo, non si sono evolute. Scaturisce quindi una storia naturale in cui lunghi periodi di stasi (o di equilibrio) delle specie sono intervallati (o punteggiati) da brevi periodi di rapida evoluzione: i cosiddetti equilibri punteggiati. Questa nuova interpretazione spiega perché mancano le forme di transizione: semplicemente, si sono evolute in tempi troppo brevi per poter lasciare tracce fossili. Oppure, si tratta di meccanismi di speciazione (formazioni di nuove specie) che riguardano popolazioni estremamente limitate, che hanno avuto pochissime possibilità di lasciare prove paleontologiche. Si ha quindi a disposizione un’interpretazione complementare a quella gradualista che si può affiancare alle descrizioni evolutive tradizionali. In questo modo, viene dunque smentita la teoria del saltazionismo, che si opponeva al gradualismo filetico, secondo la quale l’evoluzione della specie non è sempre graduale, ma può subire dei salti improvvisi.

L’evento è stato arricchito dagli altri interventi di Raffaele Sardella (con la sua relazione Gould e il ritorno della paleontologia alla Tavola Alta dell’evoluzione); di Fabio Di Vincenzo, che, ricordando il recentemente scomparso professor Alberto Simonetta (autore di studi, tra tanti, sulla fauna di Burgess e su La vita meravigliosa di Stephen Jay Gould, opera di Whittington, Briggs e Morris), ha parlato dell’influenza gouldiana in antropologia; del dottorando in Filosofia Andrea Olmo Viola, con il suo approfondimento sull’evoluzione dell’evoluzionismo; e della professoressa Elena Gagliasso, che evidenzia l’influenza di Darwin in Gould.