Lo scorso 9 febbraio alle ore 15:00 nell’Aula Organi Collegiali, si è svolto un convegno sulla Fisiopatologia della sedentarietà. Ovvero si è cercato di spiegare i danni che la mancanza di attività fisica causa al corpo umano, aumentando il rischio di malattie non trasmissibili come l’alzheimer, il diabete e alcune malattie cardiache.
Si è partiti con un contributo video. Un videomessaggio della rettrice dell’Ateneo Antonella Polimeni, in cui sinteticamente elencò le varie cause di malattie croniche per poi augurare a tutti un buon convegno. Iniziò a prendere la parola il Prof. della Sapienza e organizzatore dell’evento Marco Bernardi. Fece una breve introduzione agli argomenti che si toccheranno da lì a breve, come la rottura del concetto di “Mens sana in corpore sano” perché sostanzialmente non esiste divisione ma sono la stessa cosa.
L’INCONTRO
Si susseguirono vari dottori e professori. Iniziando con un breve intervento del Prof. Carlo Bellotti della Sapienza. In cui ci tenne a dare una piccola nota storica a tutti i presenti. Ovvero, grazie a delle documentazioni, sappiamo che già nei primi anni ‘70, nello stesso Ateneo si parlò di questi temi. Si sentiva anche allora, la necessità di valutare e analizzare il fenomeno “mancanza di attività fisica = salute cagionevole”.
Il Professore Menzano invece ha delineato una visione completa sulla salute pubblica, evidenziando l’importanza dell’attività fisica e affrontando questioni come la comorbosità, le patologie croniche e il basso livello culturale legato alla sedentarietà. Ha sottolineato l’urgenza di interventi che coinvolgano urbanistica e operatori sanitari per promuovere uno stile di vita attivo, con obiettivi chiari entro il 2030 per migliorare la salute fisica e il benessere psicologico della popolazione.
Successivamente il Professor Gallieno Marri ha affrontato temi cruciali legati alla salute e al benessere, sottolineando l’importanza della diversità nei modelli di stile di vita. Ha evidenziato l’utilità delle piramidi dello stile di vita e della dieta, insieme al ruolo fondamentale del medico di medicina generale, che dovrebbe essere più orientato verso un approccio di “prendersi cura” anziché limitarsi al solo “curare”. Marri ha anche ribadito che la prevenzione è un investimento economico saggio, mentre la cura può risultare costosa.
CERVELLO E DIABETE DI TIPO 3
Il Professor Calvani Menotti ha condotto uno studio sul “diabete tipo 3”, coinvolgendo il cervello. Ha evidenziato la presenza di recettori per l’insulina nel cervello e la correlazione tra resistenza insulinica e problemi cerebrali. Menotti ha suggerito che l’esercizio regolare può migliorare il trasporto dell’insulina nel cervello, offrendo speranza nella prevenzione dei disturbi associati al diabete tipo 3 anche in sole otto settimane di attività fisica.
MICROBIOTA INTESTINALE
La Professoressa Cristina Limatola ha recentemente portato avanti una ricerca innovativa sull’importanza dell’attività fisica e dei suoi benefici sul cervello e sul microbiota intestinale. Attraverso i suoi studi, ha evidenziato come l’attività fisica non solo favorisca l’aumento di volume dell’ippocampo, essenziale per le funzioni cognitive e la plasticità sinaptica, ma influenzi anche il microbiota intestinale.
Per approfondire questa conoscenza, la Professoressa Limatola ha impiegato animali sperimentali. Li ha esposti ad ambienti stimolanti per osservare come l’attività cerebrale influenzi il microbiota intestinale.
I risultati sono stati inaspettati: è emerso che vivere in un ambiente con più stimoli non solo ha un impatto sul cervello, ma altera anche il microbiota intestinale. Analizzando le feci degli animali, è stato possibile osservare differenze significative tra quelli esposti a ambienti stimolanti e quelli in ambienti privi di stimoli.
Il Professore Claudio Babiloni ha sollevato tematiche cruciali sulla prevenzione della demenza tramite uno stile di vita sano. In Europa, il 33% ha problemi neurologici, evidenziando l’urgenza di interventi preventivi. Inoltre, ha criticato l’efficacia dei suggerimenti forniti dai medici di famiglia, indicando la necessità di nuovi approcci comunicativi concentrati sulla prevenzione anziché solo sulla cura. Le sue ricerche hanno mostrato benefici di Tai Chi, yoga e danza per le persone anziane, migliorando funzioni fisiche, sociali e cognitive.
STRESS COME OSTACOLO
La Professoressa Caterina Lombardo ha esaminato il legame tra alimentazione e benessere mentale. Uno studio su 12.000 partecipanti ha dimostrato che un aumento di frutta e verdura è correlato a una migliore autovalutazione del benessere. In un esperimento, chi ha scelto una mela come spuntino ha riportato una maggiore sensazione di benessere rispetto a chi ha optato per cioccolata. Lombardo sottolinea che lo stress è il principale ostacolo alla scelta di una dieta sana. Ha anche analizzato schemi psicologici e fattori motivazionali che influenzano le abitudini alimentari. La professoressa Lombardo sottolinea l’importanza della multidisciplinarietà nel promuovere uno stile di vita sano, evidenziando che la conoscenza da sola non è sufficiente: è necessaria una motivazione aggiuntiva.
Prosegue il Professore Giuseppe Esposito che ha approfondito il ruolo cruciale del microbiota nell’influenzare la salute umana, aprendo prospettive innovative per il futuro. La percezione dei batteri è cambiata radicalmente, passando da nemici totali ad alleati essenziali per il benessere. Esposito ha evidenziato il legame tra microbiota, sedentarietà, obesità e depressione. Mettendo in luce la necessità di intervenire su questo fronte. Ha proposto che il microbiota possa essere corretto attraverso una dieta funzionale, aprendo la strada a nuove possibilità di trattamento e prevenzione delle malattie.
FINE CONVEGNO CON MARCO BERNARDI
Si conclude il convegno con il Prof. Bernardi, che ha affrontato tematiche fondamentali riguardanti lo stile di vita e la salute. Iniziò citando le parole di Platone sull’importanza dell’attività fisica, per poi evidenziare come il nostro genoma non sia cambiato, ma siano mutati gli stili di vita. Il professore ha sottolineato che la sedentarietà, in assenza di stimoli fisici, può influenzare negativamente il nostro organismo, portando all’accumulo di grasso viscerale e all’infiammazione cronica, fattori che possono contribuire a tumori e depressione. Questi argomenti ribadiscono l’importanza di uno stile di vita attivo e sano per la prevenzione delle malattie e il mantenimento del benessere generale.
INTERVISTA PROF.SSA LOMBARDO
Durante una pausa rinfresco del convegno, mi sono avvicinato alla Professoressa Caterina Lombardi per formulargli qualche quesito. In particolare sui possibili interessi economici dietro la cattiva divulgazione di questi temi, e su cosa si dovrebbe fare per stimolare la motivazione nelle persone per informarsi sull’argomento dieta.