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“Il corpo della voce”: l’emozione del suono a Palazzo delle Esposizioni

Dal 9 Aprile fino al 30 Giugno, Palazzo delle Esposizioni ospiterà la mostra “Il corpo della voce. Carmelo Bene, Cathy Berberian, Demetrio Stratos”, un tributo all’opera dei tre artisti ma anche alla voce come esperienza materiale e mistica

E’ complesso descrivere la voce, il senso più difficile da afferrare perché immateriale, ma così profondo da avere una sua fisicità. E’ possibile percepirla, può colpire più di un pugno allo stomaco, ma è anche possibile vederla, sfiorarla per un attimo. Ma soprattutto provoca emozioni.

E’ proprio questo quello che si prova nell’ammirare la nuova mostra in programma da oggi 9 Aprile fino al 30 Giugno a Palazzo delle Esposizioni “Il corpo della voce. Carmelo Bene, Cathy Berberian, Demetrio Stratos, promossa da Roma Capitale con l’Assessorato alla Crescita culturale, e organizzata da PalaExpo. “E’ stata una vera scommessa per la nuova gestione di PalaExpo” spiega il presidente di PalaExpo Cesare Petroiusti. Infatti la nuova gestione di PalaExpo si è riunita lo scorso agosto e ha deciso di curare non solo questa mostra ma anche la precedente in corso a Palazzo delle Esposizioni “Manifesto”. Le due curatrici Anna Cestelli Guidi e Francesca Rachele Oppedisano hanno raccolto magistralmente materiale inedito e non, grazie alla consultazione di archivi, di materiale gentilmente concesso dalle famiglie degli artisti e anche dall’archivio di Rai Teche. “Il corpo della voce” affermano le due curatrici “è una mostra che indaga le possibilità in divenire della voce nella sua entità di “fatto sonoro”, svincolata dalla necessità di significare, di comunicare.” La volontà della mostra è quello di indagare dal punto di vista scientifico sul fenomeno voce. Ad aprire la mostra, infatti, c’è la sezione iniziale a cura del medico-chirurgo Franco Fussi, specialista in Foniatria e Otorinolaringoiatria, che mostra al suo spettatore dove nasce la voce e come viene articolata a livello anatomico. Ma ricordiamo anche la seconda sezione, a cura di Graziano Tisato, ricercatore presso l’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione (ISTC) – CNR di Padova, che ha realizzato installazioni ad hoc all’interno della sala dedicata a Stratos, in cui si analizzano gli effetti vocali prodotti dallo stesso artista. “Io mi occupo di suono. Mi occupo di cercare quelle piccole differenze che noi non sentiamo e che formano la parola. Si cerca di rovistare nelle pieghe, nelle piaghe del linguaggio, per tirare fuori qualcosa di nuovo” Riprendendo le parole di Stratos, infatti, il curatore Tisato sottolinea quanto sia stato possibile estrarre dagli studi sulla materia sonora ed è tangibile durante il viaggio che si compie ne “Il corpo della voce”.

Fonte: palazzodelleesposizioni.it

La bellezza de “Il corpo della voce” non sta semplicemente nelle 120 opere in mostra, nei video, nelle foto, nei documenti esposti, o nelle sezioni interattive in cui lo spettatore si sente parte egli stesso della mostra. Sta soprattutto nello scoprire come arte pura, scienza e innovazione cooperino tra di loro per creare un continuum melodioso, in cui l’uno sfocia nell’altro, senza percepire alcuna barriera tra il mistico e il materiale. Che è un po’ il significato intrinseco della mostra in sé. Ma affascinante è anche vedere come l’opera dei tre artisti, a cui la mostra viene dedicata, sia l’una complementare all’altra. Con la talentuosa mezzosoprano Cathy Berberian, che con la sua sperimentazione vocale, diventa simbolo per numerosi artisti che scriveranno e lavoreranno con lei, da Luciano Berio, John Cage, a Umberto Eco. Per passare alla ricerca vocale del greco Demetrio Stratos che, in collaborazione con Cage, sonda nel profondo della complessità vocale fino a mettere in discussione il concetto di musica oltre la tradizione. Per terminare con Carmelo Bene, l’attore che, attraverso i suoi spettacoli concerto, cerca di analizzare il concetto di suono fino ad arrivare al cosiddetto puro ascolto.

Ed è come una catarsi che il viaggio all’interno del corpo della voce finisce, come un atto liberatorio, proprio come la natura stessa del suono. Che sia pura emozione, urlo, adrenalina, è proprio nel momento in cui la voce esplode che può esplodere la libertà della natura umana.

Rome, Quirino Theater, 1981. Stage director and actor Carmelo Bene / Roma, Teatro Quirino, 1981. Carmelo Bene, attore e regista teatrale – © Marcello Mencarini

Arianna Lomuscio