Nuova proposta culturale da parte dell’ Università la Sapienza, che mercoledì 10 luglio alle ore 15.00, aprirà le porte ad un nuovo e interessante incontro culturale, analizzando il tema principale del Populismo come categoria concettuale, osservandolo, da un punto di vista critico. La lezione-incontro avrà luogo presso l’Aula Master del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale di via Salaria 113 e sarà il Professore Associato in Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi dell’Università degli Studi di Padova, Vincenzo Romania, ad illuminarci sulle critiche riguardo questa tematica odierna.
Il Populismo, movimento originario del periodo fine Ottocento in Russia rivendicava la necessità per gli intellettuali di schierarsi dalla parte del popolo, oggi ha mantenuto un accezione simile, e viene descritto come l’atteggiamento che punta alla rappresentazione e all’esaltazione del popolo. Il termine “Populismo” oggi viene spesso strumentalizzato prendendo altri significati, ed è l’autore Francis Fukuyama a evidenziare questo punto definendo populismo “l’etichetta che le élite mettono alle politiche che a loro non piacciono ma che hanno il sostegno dei cittadini”. Questa lezione alla Sapienza sarà quindi un opportunità culturale per affrontare con più sicurezza il concetto.
La questione, che verrà analizzata come detto dal punto di vista critico, si inserisce perfettamente nell’ambito dell’offerta didattica del Dottorato in Comunicazione, Ricerca Sociale e Marketing anche proposta dalla Scuola di Dottorato, Media Politica e Società dunque parteciperanno all’incontro in sede anche il Professore Associato in Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi Christian Ruggiero, dell’ Università di Roma la Sapienza e il docente a contratto presso l’Università degli studi internazionali di Roma Lorenzo Sabetta. Da non perdere quindi questa occasione di arricchimento culturale, che ci deluciderà sicuramente su molti punti. E chi meglio di un luogo di cultura come l’Università la Sapienza può affrontare al meglio il concetto che da molti viene visto oggi con confusione, per l’eccesso di informazione.