Lo scorso Cyber Monday ha chiuso una settimana di fuoco per tutti gli appassionati di shopping, che hanno approfittato degli sconti per acquistare prodotti a prezzi convenienti.
Facciamo però un passo indietro: che cos’è il Cyber Monday? Digitando l’espressione su Google ci troviamo di fronte a un numero notevole di risultati, più di 63 milioni per l’esattezza. Andando a dare un’occhiata veniamo quindi a sapere che l’espressione, traducibile in “lunedì cibernetico”, “virtuale” o “digitale”, coniata nel 2005 negli Stati Uniti, fa riferimento a un fenomeno che vede numerosi siti di e-commerce scontare i loro prodotti, pratica che negli ultimi anni, come era prevedibile, si è diffusa anche oltreoceano. Tale opportunità è stata pensata soprattutto per coloro che non hanno potuto approfittare degli sconti del Black Friday, evento nato anche in questo caso in America, nel lontano 1924. Stiamo parlando del cosiddetto “venerdì nero”, successivo al Giorno del Ringraziamento, che apre, con sconti particolarmente appetibili, il periodo degli acquisti natalizi. Questa pratica è approdata in Europa già a partire dagli anni ’80, ma è solo nell’ultimo decennio che ha davvero spopolato.
Si tratta di due eventi che rappresentano importanti indicatori per calcolare la predisposizione all’acquisto e la capacità di spesa dei consumatori. Stando ai dati i prodotti che maggiormente suscitano interesse appartengono alla categoria dell’hi-tech: smartphones, televisori ed elettrodomestici vari. Tuttavia, non manca l’attenzione al settore dell’abbigliamento e merita di essere citata anche la trovata di alcune compagnie aeree (la Ryanair ad esempio) di scontare le tariffe su alcune tratte.
Rimanendo sull’analisi dei trend degli ultimi anni, notiamo come Mastercard, guardando agli acquisti tra il 2013 e il 2015, abbia messo in evidenza un aumento della spesa dei consumatori equivalente all’11% per il Black Friday e a ben il 36% per il Cyber Monday, risultati davvero soddisfacenti per gli appartenenti al settore commerciale. L’azienda inoltre sottolinea una tendenza alla diminuzione delle azioni di prelievo di contante presso i vari distributori automatici, grazie appunto alla possibilità di acquistare online.
In conclusione, per quanto riguarda l’ultima edizione, se così si può definire, di questo fenomeno, i risultati non sono stati da meno. l’ANSA infatti aveva previsto, per quanto riguarda il territorio statunitense, una spesa di circa 3 miliardi di dollari nel lunedì più atteso dai patiti dell’e-commerce. I dati sembrano confermare la stima: gli americani hanno speso infatti una cifra pari a 3,39 miliardi di dollari, il 10,2 % in più rispetto allo scorso anno. Ma anche in Italia le vendite generalmente non hanno certamente deluso le aspettative in quella ormai nota come “cyber week”: nel 2015, infatti, secondo un’indagine Idealo, si è registrato un aumento degli acquisti in rete pari al 33,46%.
Marika Catalani