Dal 21 giugno è disponibile sulle piattaforme digitali “Richie Cunningham”, il nuovo progetto discografico di Daniele Cobianchi, distribuito da Artist First e prodotto da Alberto Bianco. L’EP, anticipato dall’uscita dell’omonimo singolo il 24 maggio, rappresenta un nuovo capitolo nella carriera del cantautore, successivo al concept album “Ciclista amatoriale” pubblicato nel maggio 2023.
Tracklist e Tematiche
“Richie Cunningham” è composto da quattro tracce: “Richie Cunningham”, “Non hai perso mai”, “Come un concerto di Vasco” e “Uomini ormai”. La title track, che cita il personaggio protagonista della celebre serie televisiva “Happy Days”, interpretato da Ron Howard, funge da manifesto generazionale, richiamando un periodo di felicità semplice e condivisa.
Edizione Limitata e Ispirazioni Letterarie
In edizione limitata, è stato rilasciato anche un 45 giri che include sul lato A la traccia “Richie Cunningham” e sul lato B “Non hai perso mai”. Quest’ultimo brano trae ispirazione dalla poesia “Un’invincibile Estate” di Albert Camus, riflettendo sulla resilienza e sulla capacità di immaginare il futuro anche nei momenti di difficoltà.
Concetto di Attesa e Crescita Personale
Il brano “Come un concerto di Vasco” esplora il concetto di attesa e il valore che essa conferisce agli eventi, utilizzando la metafora dei fan che aspettano per settimane i concerti di Vasco Rossi. Infine, “Uomini ormai” chiude l’EP con una riflessione sull’età adulta e la crescita personale.
Biografia di Daniele Cobianchi
Daniele Cobianchi, nato a Parma il 14 novembre 1970, è una figura eclettica e poliedrica nel panorama artistico italiano. La sua carriera si snoda tra pubblicità, musica e letteratura, riflettendo una creatività che non conosce confini. Laureato in Filosofia del Diritto presso l’Università di Bologna nel 1998, Cobianchi ha saputo conciliare la sua formazione accademica con una vocazione artistica che lo ha portato a eccellere in vari ambiti.
Cobianchi è anche autore di tre romanzi: “Il segreto del mio insuccesso” (2006), “Dormivo con i guanti di pelle” (2013) e “La sindrome di Hugh Grant” (2014).