Il 24 Novembre, presso l’aula Odeion della Facoltà di Lettere, è stato presentato il volume “Dante poeta e giudice del mondo terreno” di Roberto Antonelli. Durante l’incontro sono intervenute diverse figure accademiche come Luca Azzetta, Paolo Cherchi, Giorgio Inglese e Claudia Villa. Lo stesso autore era presente in sala.
Il volume è un analisi sulla figura di Dante e sul suo dualismo tra Autore della Commedia e Personaggio nella stessa. Tra queste due figure spunta anche un terzo protagonista, il lettore, che diventa parte attiva e che viene invitato ad una lettura interattiva dell’opera, confrontandosi con i dubbi che emergono dal testo.
Come ci dice Luca Azzetta, il volume deve molto a “Dante poeta del mondo terreno” (1929) di Erich Auerbach, nel metodo dell’analisi del testo; Paolo Cherchi conferma quanto detto, aggiungendo però che l’autore, comprendendo a fondo il testo di Auerbach, sia riuscito a rinnovarne le idee e a renderle più longeve. Inoltre la nozione di “giudice e poeta” rinnova la figura di Dante, oltre ad offrire una sintesi lucida del poema.
Sul titolo si sofferma Claudia Villa, ritenendolo giusto poiché già nel “De Monarchia” Dante si interrogasse sul valore della monarchia e potesse essere definito “giudice” di ciò che accadeva sulla terra.
Si tratta questo del secondo volume scritto da Roberto Antonelli sulla figura del Sommo Poeta e sulla sua immensa opera. Secondo l’autore, la Divina Commedia risulta essere un testo che ci parla ancora oggi e che può riferirsi ai giovani, oltre ad avere un grande valore interattivo.
L’AUTORE
Roberto Antonelli nasce a Roma il 6 novembre 1942, è stato direttore del Dipartimento di studi romanzi de “La Sapienza” e, a partire da Aprile 2021, è presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Tra i suoi 200 saggi pubblicati, questo è il secondo libro sulla figura di Dante Alighieri.