Lunedì 24 Ottobre si è tenuto il primo di una serie di incontri nell’Università La Sapienza in cui si è discusso della situazione economica di due paesi, apparentemente diversi e geograficamente distanti, che tuttavia hanno più di un dettaglio in comune: l’Argentina e l’Italia.
I due paesi condividono in parte una storia economica e di immigrazione che, assieme alla collaborazione della Sapienza con l’Università di Buenos Aires, ha permesso la creazione di questi seminari. Tra i nomi spicca quello dell’ambasciatore argentino Roberto Carles ma non mancano figure italiane quali Dino Pesole, giornalista de “Il Sole 24 ore”, e Fabio Marcelli, giurista e ricercatore di diritto internazionale nell’ISG.
Il seminario ha avuto inizio con un rapido quadro dell’economia argentina e dell’andamento del suo debito pubblico; è stata sottolineata l’allarmante situazione in cui si trova il nostro paese in questo momento e i problemi che dovrà affrontare a seguito di quella che viene definita una “crisi multimediale”. Questa situazione che deriva da una serie di altre crisi concatenate tra cui quella alimentare ed energetica.
L’analisi economica di entrambi i paesi a seguito dell’emergenza della pandemia e delle tensioni tra Europa e Russia a causa della guerra, ha permesso di delineare un quadro di ampio respiro che sottolinea la drammatica emergenza che la società civile dei paesi in via di svilupo deve affrontare.
La mancanza di un fronte comune dei paesi, la volontà di istituzioni economiche internazionali di mantenere alti tassi di interesse e la ripresa di politiche di austerità rendono molto difficile una ripresa immediata.
Purtroppo il diritto internazionale conta diverse debolezze che non permettono un’efficace azione di controllo per quanto riguarda le politiche di tutela dei diritti umani.
Cosa fare per risolvere il problema?
Si auspica un’azione congiunta di diversi paesi che possano attuare una significativa politica di tutela dei diritti umani.