“Roma è in decadenza da sempre, o quasi: sono quasi duemila anni che vive nel ricordo e nel rimpianto del suo passato. Però[…] Roma ha saputo decadere con dignità e perfino con stile. Non conosco una città che sappia peggiorare meglio di Roma“.
E’ stata proprio la famosa frase del politico Giulio Carlo Argan ad ispirare il Forum ‘Declinare Roma’ , che ha preso il via il 7 giugno presso il ‘Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura’ dell’Università La Sapienza. L’incontro della mattinata, a cui hanno partecipato moltissimi ospiti, è stato una grande occasione per riflettere su alcuni temi centrali legati alla città di Roma e il suo immenso patrimonio architettonico e culturale.
Il primo ad intervenire è stato il direttore del Dipartimento Carlo Bianchini che, dopo aver dato il benvenuto ai presenti, ha ceduto la parola al prorettore vicario Renato Masiani e al preside della Facoltà di Architettura Annamaria Giovenale, precisi nel ringraziare tutte le persone coinvolte nel progetto ‘Declinare Roma’. In particolare la professoressa, si è soffermata non solo sul paradosso legato allo sviluppo delle grandi città metropolitane a cui si contrappone l’inefficienza della ‘città eterna’, ma ha voluto mettere in risalto il ruolo dell’architetto e dell’università, entrambi bisognosi di una riaffermazione per “fare sistema con un obiettivo comune”.
A testimonianza della volontà di creare una certa unione attorno alle tematiche in questione, il Forum ha poi dato spazio agli interventi di professori provenienti da altri Dipartimenti: da Laura Ricci,(Pianificazione, Design, Tecnologia dell’Architettura), che ha evidenziato il ruolo fondamentale della storia per lo sviluppo della città, a Achille Paolone(Dipartimento Ingegneria Strutturale e Geotecnica), che ha ribadito la necessità di non intervenire sul territorio in maniera occasionale, fino a Orazio Carpenzano(Dipartimento Architettura e Progetto), il quale ha puntato il dito contro la politica, capace a volte di omettere la complessità dei problemi. Una classe politica tirata in ballo anche dal direttore istituto autonomo Parco Appia Antica Rita Paris che, dopo un breve cenno sulle origini della città moderna, ha ripercorso l’evoluzione della Via Appia attraverso il racconto degli interventi effettuati negli anni, incapaci però di risolvere tutti i problemi. Tutto questo a causa di riforme e piani regolatori falliti da parte della istituzioni, impegnate a “migliorare i monumenti all’interno senza preoccuparsi di quello che c’è al di fuori“.
A chiudere il cerchio sono stati poi gli interventi di Giorgio Manzi e Margherita Guccione, rispettivamente direttore del Polo museale Sapienza e direttore del museo di Architettura moderna e contemporanea del MAXXI, che hanno presentato con grande orgoglio le loro attività, portate avanti con uno sguardo verso il futuro.
Un evento sicuramente molto significativo quello organizzato dal ‘Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura’, che dimostra quanto sia importante uno sguardo attento sul passato per poter costruire le basi di una rigenerazione, quanto mai urgente in una città come Roma.
Andrea Celesti