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Diseguaglianze di salute: se ne parla in un convegno alla Sapienza

Giovedì 18 Maggio si è tenuto in Sapienza, articolato in due sessioni, un convegno sulle diseguaglianze di salute, la costituzione e i soggetti più deboli. Un tema dolorosamente attuale, di cui ancora si parla troppo poco. Al convegno promosso dal Dipartimento di giurisprudenza hanno preso parte: il prof. Fabio Lucidi dell’ Università Sapienza di Roma, la prof.ssa Francesca Biondi Dal Monte dell’Università S. Anna di Pisa, il prof. Carlo Colapietro dell’Università di Roma Tre, la prof.ssa Beatrice Serra dell’Università Sapienza di Roma ed il prof. Giuseppe Campanelli dell’Università di Pisa.

Ma cosa si nasconde dietro a questa definizione? dal resoconto sul tema editato dall’istituto superiore di sanità leggiamo che ” Le disuguaglianze di salute, se non giustificate da un punto di visto biologico, possono essere definite differenze evitabili e ingiuste nello stato di salute e riconducibili ai determinanti sociali di salute. Ci sono due ulteriori ragioni per promuoverne il contrasto alle disuguaglianze di salute: 1. priorità costituzionale (articolo 32); 2. grave freno all’economia nazionale.”

In altre parole, se da un lato cresce il benessere e l’aspettativa di vita, d’altra parte si amplia il divario tra chi può permettersi un determinato stato di salute e chi, invece, non può permetterselo. I motivi che costituiscono un impedimento sono disabilità, etnia, religione.

Nonostante i dati siano lampanti, non sembra che il problema abbia un rilievo nell’agenda governativa a causa della mancanza di coordinamento centrale o di un mandato chiaro. Motivo per cui oggi, più che mai, è di fondamentale importanza continuare a parlarne.