Nella mattinata di mercoledì 19 aprile 2023 presso la Sala Stampa Estera si è tenuto l’incontro riguardo il Rapporto sullo stato della popolazione nel mondo 2023 dal titolo 8 miliardi di vite, infinite possibilità: una questione di scelte e diritti.
“8 miliardi di persone nel mondo, oggi, significano infinite possibilità di creare un futuro più giusto, dove il valore di tutte le persone è rispettato e fatto crescere“, questo è quello che ha affermato Mariarosa Cutillo di Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa), alla presentazione del rapporto 2023 promossa da Aidos con l’agenzia di stampa Dire come media partner.
Il Rapporto Unfpa 2023 indaga un tema complesso cercando di andare oltre le semplificazioni, tra chi teme che siamo così tanti da travolgere il Pianeta e chi sostiene che con i tassi di natalità attuali, in alcune aree del mondo, arriveremo al collasso della specie umana.
“Dal punto di vista demografico, il raggiungimento dell’8 miliardesimo abitante del pianeta è senza ombra di dubbio un risultato positivo. Questo perché la crescita della popolazione mondiale è stata determinata dalla forte diminuzione della mortalità infantile nella maggior parte dei paesi del mondo“, ha dichiarato Elena Ambrosetti, professoressa Associata di Demografia a Sapienza di Roma.
“Nonostante ciò, al di là dei numeri, le disuguaglianze all’interno dei paesi e tra i paesi sono di fatto un ostacolo al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Le sfide future per la popolazione mondiale riguarderanno la riduzione delle disuguaglianze in modo da poter consentire alle coppie di poter avere il numero e l’intervallo dei figli che desiderano, nel pieno godimento dei diritti umani e dell’accesso alla salute sessuale e riproduttiva”.
Per questa ragione, Unfpa propone di cambiare la prospettiva Maria Grazia Panunzi, presidente Aidos, che sottolinea: “Pur consapevoli che le molteplici e interconnesse crisi globali che ci riguardano, hanno bisogno di soluzioni politiche che non possono prescindere da un’attenta analisi del loro impatto sui diritti umani e sulla parità di genere. Non si tratta tanto di decidere le politiche per contrastare il calo della natalità o regolare il tasso di fertilità ma di rimettere al centro il godimento dei diritti sessuali e riproduttivi quale prerequisito indispensabile dell’agency delle persone, in particolare delle donne e delle ragazze”.
Abbiamo approfondito la tematica sulla condizione delle donne in Italia e la tutela dei loro diritti con un’intervista a Maria Grazia Panunzi, presidente Aidos