Tra Lezioni on-line e sedute telematiche l’anno accademico non si ferma. Ma per i fuori sede in affitto l’emergenza covid-19 non si risolve solo con la didattica digitale. Per molti di questi 500 mila studenti canone e bollette sono ormai spese insostenibili, con famiglie in cassa integrazione o private di qualsiasi forma di reddito. In più sono esclusi da ogni sostegno governativo, poiché buoni spesa e contributi per gli affitti si basano sull’inaccessibile criterio della residenza.
Ma se dall’alto nulla si muove, è dal basso che il meglio germoglia. È nato così il gruppo Facebook “EMERGENZA AFFITTI e BOLLETTE COVID-19”: una piattaforma con più di 2000 membri connessi da tutta italia, in cui i fuori sede in difficoltà possono scambiare consigli e competenze su come affrontare scadenze, canoni e burocrazia. In pochi giorni la rete si è ampliata, tanto da entrare in contatto con organizzazioni sindacali in cui le problematiche studentesche hanno trovato ascolto nel più ampio quadro dei risvolti socio-economici dell’emergenza covid. Tramite il popolare social “zoom”, si sono svolte vere e proprie assemblee dei membri più attivi del gruppo. Anche se in bassa risoluzione e con l’audio in differita, esigenze, paure e idee hanno trovato un efficace e alternativo spazio di dibattito. Questi intraprendenti studenti hanno creato una nuova e costruttiva forma di mobilitazione solidale. Non a caso la giovane testata giornalistica “Open” ha deciso di dedicare un articolo alla virtuosa iniziativa studentesca, raccogliendo testimonianze ed interviste. C’è chi è riuscito a trattare una riduzione del canone con l’affittuario e chi purtroppo non ha avuto la stessa fortuna e tenta di informarsi su eventuali forme di tutela. Addirittura c’è anche chi propone uno sciopero collettivo nel pagamento degli affitti, per sensibilizzare società civile e Istituzioni.
Scorrendo la bacheca del gruppo , si ha un’ istantanea nitida e toccante delle ricadute materiali che con la pandemia hanno travolto le fasce più deboli delle nuove generazioni. Ma conforta e fa bene sperare la determinazione e l’altruismo con cui hanno deciso di rispondere. In attesa di mirati interventi ministeriali, il popolo di studenti non solo continua a prendere appunti a lezione, ma sperimenta nuove forme di mutualismo, solidarietà e difesa dei propri diritti.
Giulia Di Censi