Giovedì 12 dicembre si è tenuta nell’aula multimediale del Rettorato la giornata di studi “Esilio e scrittura femminile”. Nata dalla collaborazione tra il Dipartimento di Filologia moderna e il Dottorato di ricerca in Italianistica, l’iniziativa si è aperta con i saluti di Beatrice Alfonzetti, ordinaria di letteratura italiana alla Sapienza.
Successivamente la professoressa ordinaria di letteratura italiana Silvia Tatti ha introdotto i diversi contributi in programma, ricordando quanto l’esperienza dell’esilio sia stata ispirazione di innumerevoli produzioni letterarie, tra le quali la lente di ingrandimento della ricerca linguistica è stata posta sull’eredità della particolare voce femminile, soggetto vulnerabile e a sua volta storicamente e socialmente emarginato nella cultura occidentale.
Grazie all’opera di ricerca della professoressa associata di critica letteraria e letterature comparate Franca Sinopoli è stato possibile approfondire il complesso e variegato bacino semantico del termine esilio, nelle cui etimologie si rintracciano le differenti sfumature esperienziali che la condizione di esule implica. Inoltre riportando le riflessioni di intellettuali espatriati quali Hannah Arendt, Maria Zambrano, Erich Auerbach e Edward Said, Franca Sinopoli ha presentando un quadro completo delle diverse elaborazioni discorsive sul vissuto dell’espatrio stesso.
Sono seguite le esposizioni delle dottoresse di ricerca Flavia Caporuscio e Alessia Testa, che hanno raccontato vita e opere di Cristina Trivulzio di Belgiojoso, letterata milanese del 1800. Nella prima proposta di analisi le sue “Letters of an exile” sono state lette attraverso le categorie di pensiero sul dispatrio della filosofa Maria Zambrano. Nel secondo caso, invece, nei “Recits turcs” sono stati rintracciati gli elementi utili per comprendere la poetica intima e autentica dell’autrice. Non meno interessante lo studio riportato da Ombretta Frau, ordinaria di Lingua e Letteratura Italiana e Chair della facoltà di Italiano e Studi Classici presso il Mount Holyoke College di South Hadley, in Massachusetts.
E’ seguita poi la relazione dell’insegnante di Letteratura e civiltà italiana all’Université de Lille Camilla Cerdena, focalizzata sulla “plurivocità” e l’ibridazione” che hanno caratterizzato il percorso letterario dell’autrice Elisa Chimenti. Infine la giornata di studi si è conclusa con le considerazioni di Giovanna-Paola Vergari, altra insegnante di Lingue e letterature straniere dell’Universitè de Lille, e di Laura Di Nicola, associata di Letteratura italiana contemporanea, che hanno compiuto e rifinito l’itinerario di ricerca arricchendo il quadro con utili e preziosi riferimenti e citazioni. Il progetto di studio concentrato sul lascito culturale delle anime letterate forzate all’esilio, ha ambito con successo al fine di far emergere il mondo espressivo femminile, più sensibile e reattivo al dramma dell’emarginazione e capace di restituire con la potenza delle parole il dolore della perdita e lo stupore della scoperta delle proprie molteplici e mutevoli patrie.