Nella mattinata del 31 maggio si è tenuto l’evento Countdown, format spin-off di TEDx che è stato portato per la prima volta in Città Universitaria, nel Nuovo Teatro Ateneo, lo spazio teatrale dell’Università di Roma La Sapienza messo a disposizione dei 94 volontari che popolano questa grande comunità accademica.
Dopo l’ultimo evento organizzato a marzo scorso, il Welcome Day, il team ha deciso di continuare alla grande concentrando le proprie forze in un progetto che vuole porre l’attenzione sul climate change, come ha affermato la Presidente di SapenzaU Ilaria Cataldi. L’intento è stato soprattutto quello di coinvolgere ulteriormente la comunità studentesca tramite un contest artistico aperto a tutti coloro che avessero voluto partecipare tramite qualsiasi forma d’arte avente a che fare con la tematica della sostenibilità e che dimostrasse l’impegno del singolo individuo per cambiare le cose.
Countdown: responsabilità, consapevolezza e legame con la natura
Ispirato al motto “Scegliete di quale comunità far parte“, l’evento Countdown si pone di trattare la tematica ambientale sviluppando nel pubblico un senso di responsabilità, consapevolezza e legame con la natura.
In particolare il richiamo alla responsabilità ha l’obiettivo catalizzare l’attenzione del mondo attorno alla tematica del cambiamento climatico attraverso vari approcci apparentemente diversi ma che hanno come minimo comun denominatore la cura dell’ambiente, la consapevolezza delle nostre azioni e il recupero del rapporto tra uomo e natura, rimettendo al centro del dibattito la sostenibilità e una visione comunitaria e sociale dell’attività umana, come ricordato in sede di introduzione dai presentatori dell’evento.
“TEDx nasce per riunire le voci di tutti e tutte, come luogo di scambio di idee che contribuisce allo sviluppo di una comunità universitaria aperta e dinamica parallelamente agli altri Atenei” ha affermato la Magnifica Rettrice Antonella Polimeni durante il suo saluto istituzionale in aperture dell’evento, mentre il professore e ingegnere Livio De Santoli, prorettore alla sostenibilità Sapienza, ha esposto il dato allarmante su quanto il problema ambientale si sia fatto sempre più pressante negli ultimi decenni, mettendolo in relazione al problema delle disuguaglianze sociali e tracciando quindi una linea di continuità tra la questione ambientale e quella socio-economica.
Dopo la brillante e suggestiva performance coreografica di Sebastiano Presti hanno preso parola i sei speakers dell’evento, a partire da Bruno Maria Mazzara, esperto in percezioni, atteggiamenti e comportamenti pro-ambientali. Il professore ha spiegato cosa può influire sulle dinamiche sociali in ambito di sostenibilità e ha mostrato come possiamo ridimensionare e adeguare il nostro stile di vita in una prospettiva più ecosostenibile e in un’ottica di riduzione di sprechi e consumi, senza però dover rinunciare a nulla di necessario. Nel farlo ha toccato varie tematiche, come lo strumento del climate clock o l’operazione di greenwashing operata dalla Fashion Week.
Il secondo intervento ha visto come protagonista il professore ordinario in Management Ambientale e Sostenibilità Marcelo Enrique Conti, luminare nel campo del monitoraggio ambientale, che ha esplorato la relazione che intercorre tra l’inquinamento atmosferico e ciò che chiamiamo progresso umano, evidenziando come tale costruzione semantica tradisca in realtà un’ottica prettamente orientata alla produttività che però non coglie pienamente i vari aspetti dello sviluppo umano e che anzi va proprio nella direzione opposta rispetto alla salvaguardia ambientale.
A seguire, Sabrina Lucibello, professoressa di Design e direttrice di Saperi&Co., ha inserito la propria disciplina nel discorso climatico evidenziando come il design sia comunemente associato con un’idea di estetica distaccata da tematiche come il rispetto del pianeta ma, anzi, talvolta proprio contraria in tal senso. Esperta in biomateriali, nel suo speech ha trattato la naturale relazione che intercorre tra materiali e tecnologia, e di come le caratteristiche della natura stessa possano essere integrate in un processo produttivo sostenibile che non lasci tracce.
Dopo una pausa caffè, a prendere parola è stato Alessandro Corsini, professore ordinario di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale, che ha incentrato il proprio discorso sulle energie rinnovabili e sulla valutazione di nuove forme di energia, aprendo anche una riflessione su come “potenziare” in maniera sostenibile una risorsa dall’altissimo potenziale energetico e ambientale: il mare.
Dopo di lui Raffaella Abate, dottoranda in Psicologia Dinamica e Clinica, che ha sviluppato un focus sulle psicopatologie relative alla relazione tra uomo e ambiente, come l’eco-ansia, tema di grande attualità specie tra le fasce più giovani.
Per chiudere, l’intervento di Nunzio Allocca, professore associato di Storie delle Scienze e delle Tecniche, ha tracciato una storia del pianeta Terra e di come si è evoluta la tecnologia partendo dal Sidereus Nuncius, trattato di astronomia pubblicato da Galileo Galilei nel 1610, e arrivando fino al secolo scorso con l’invenzione della bomba atomica in una prospettiva “storico-ambientale”, con uno sguardo anche verso le tecnologie più recenti come l’AI.
Di seguito, le interviste di Sabrina Lucibello e Nunzio Allocca ai microfoni di Radio Sapienza: