EXCO2019, la manifestazione dal gusto globale tenutasi a Fiera di Roma dal 15 al 17 Maggio, ha riproposto l’attenzione sul concetto di cooperazione internazionale nato come approccio di tipo collaborativo per sostenere lo sviluppo nei paesi più svantaggiati, che nonostante nel corso degli ultimi anni si sia ampliato e differenziato, resta sempre il punto strategico per il posizionamento geopolitico dei governi nazionali.
Il simposio ha voluto evidenziare quanto siano numerosi gli ambiti di intervento che, dietro all’inestimabile valore sociale e culturale, possono offrire possibilità lavorative. Nella ricerca del suo intento, EXCO2019 ha fornito ai visitatori la possibilità di incontrare istituzioni finanziarie, rappresentanti dei governi, e agenzie di sviluppo con l’intento di poter facilitare relazioni d’affari finalizzate alla creazione di partnership che offrano soluzioni dedicate allo sviluppo sostenibile.
L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), una delle principali novità della legge di riforma della cooperazione (Legge n. 215/2014), è uno degli attori invitati e coinvolti grazie allo spazio ad essa riservato nello stand “Lazio innova”. L’AICS è una agenzia di sviluppo che ha avuto la possibilità di risponde all’esigenza di una cooperazione più professionale e innovativa svolgendo le attività di carattere tecnico-operativo connesse alle fasi di istruttoria, formulazione, finanziamento, gestione e controllo delle iniziative in questo settore.
L’Agenzia ha la sua sede centrale a Roma, una sede a Firenze e 20 sedi all’estero per il monitoraggio, l’implementazione e l’analisi sul terreno delle esigenze di sviluppo dei Paesi partner.
Lo scopo della stessa è quello di rivelare una nuova forma di “economia della promozione umana” sulla quale far convenire agenti pubblici e privati che possano offrire un concreto aiuto ad una distribuzione più equa della ricchezza, oltre alla garanzia dell’accesso al diritto alla salute e all’istruzione e alla sostenibilità ambientale. L’AICS dà spazio anche al profit: La novità della riforma della cooperazione italiana è proprio quella di vedere le ONG lavorare in cooperazione alla sviluppo con il settore delle imprese.
Con l’intenzione di combattere la disinformazione sui temi dello sviluppo internazionale, un anno fa l’Agenzia ha lanciato il blog magazine, Oltremare, presentato sempre nello stand “Lazio innova”, che ruota intorno a quattro sezioni, le “quattro P” della Agenda 2030: Pace, Persone, Pianeta e Prosperità. Per queste quattro sezioni hanno scelto di collaborare professionisti e giornalisti esperti di cooperazione nell’ambito dell’informazione a tempo pieno con l’intento di creare ogni mese un focus su un tema di sviluppo declinato nelle quattro sezioni.
Durante l’incontro ogni rappresentante di queste sezioni ha potuto raccontare come nasce un reportage e portare la propria testimonianza ed opinione sullo sviluppo e sulla cooperazione italiana.
Ivana Tamai, direttrice responsabile del magazine, ha coordinato l’interessante e considerevole dibattito che ha visto intervenire :
- Gianfranco Belgrano, giornalista professionista, direttore editoriale del mensile Africa e Affari, dell’agenzia di stampa InfoAfrica e di tutti gli altri media di Internationalia.
- Emanuele Bompan, giornalista ambientale e geografo, collaboratore con testate come La Stampa, BioEcoGeo, Materia Rinnovabile, Equilibri, La Nuova Ecologia.
- Umberto De Giovannangeli, giornalista di Huffington Post, inviato speciale de l'”Unità”, collaboratore della rivista di geopolitica “Limes” e autore di saggi sul conflitto israelo-palestinese.
- Vincenzo Giardina, giornalista per l’agenzia di stampa Dire, Il Venerdì, di Repubblica, l’Espresso e altre testate italiane.
Esiste un filo conduttore dei quattro temi ed è Umberto De Giovannangeli, referente della sezione Pace, a svelarcelo: “Non esiste la pace senza una sua aggettivazione. Noi siamo abituati a pensare alla pace come l’assenza di guerra e questo è l’errore più clamoroso che oggi potremmo fare”. Ha, inoltre, sottolineato che la pace aggettivizzata “sono i diritti sociali, diritti umani, il diritto alla autodeterminazione di alcuni popoli, come anche il diritto all’ambiente”.
L’Italia, suggerisce sempre De Giovannnangeli, non è una potenza mondiale e come tale non può sostenere una politica a livello globale, ma la nostra vocazione è piuttosto mediterranea. Proprio nel guardare al sud del mediterraneo ci accorgiamo quanto l’affermazione pocanzi detta sia giusta; se vogliamo stabilizzare paesi come l’Algeria, la Tunisia, la Libia, il Medio Oriente in generale, non può bastare vincere una guerra perchè la storia lunga decenni di questi paesi ci dimostra che l’Occidente possa anche vincere, possa anche abbattere un regime, ma senza una visione strategica anche e soprattutto dal punto di vista dello sviluppo, alla fine lo stillicidio di azioni mascherate da grandi ideali annaspano penosamente in una impietosa tragedia.
La sfida di Expo 2019 è quella di dimostrare che anche i diritti umani e sociali possono essere un buisness; in pàlio vi è il futuro, altrimenti solo guerre.
Clicca sul link per poter visitare il Blogzine: https://www.aics.gov.it/oltremare