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Festival di Sanremo 2016: tutto pronto per il potpourri della canzone italiana (che parte col botto)

Festival di Sanremo 2016

Festival di Sanremo 2016: tutto pronto per il potpourri della canzone italiana (che parte col botto)

 

E’ tutto pronto per il Festival di Sanremo 2016: il sipario sull’edizione numero 66 del Festival della Canzone Italiana si alzerà il prossimo 9 febbraio, quando andrà in onda dal Teatro Ariston la prima delle cinque serate della kermesse più amata (e odiata) dagli italiani, ma la macchina sanremese si è messa in moto già da tempo, con le classiche manovre pre-decollo. Tra queste anche l’ormai consolidato pre-ascolto, in anteprima per la stampa, dei brani che i 20 “big” presenteranno in gara dal 9 al 13 febbraio; il pre-ascolto delle canzoni ci ha offerto un assaggio di quello che ascolteremo un po’ ovunque nei prossimi mesi – almeno fino all’estate, quando le radio cominceranno a deliziarci con i classici tormentoni importati dalla Romania o dall’Uzbekistan. Sei curioso di sapere cosa devi aspettarti dal Festival di Sanremo 2016? Prosegui la lettura di questo articolo.

“Per quest’anno non cambiare, stessa spiaggia stesso mare”, recitava il verso iniziale di una vecchia canzonetta all’italiana anni ’60, che ci permettiamo di trasformare in “per quest’anno non cambiare, stesso potpourri da degustare”: questo per dire che (anche) per quest’anno il caro Festival di Sanremo non si smentisce e si riconferma (ancora una volta) il Festival dell’ammmmmore (no, non c’è nessun refuso). Sono otto su venti le canzoni che, in maniera esplicita, affrontano il tema dell’amore (che, tuttavia, è presente – seppur in maniera più velata – anche in altri pezzi in gara): c’è chi canta d’amore in maniera riflessiva e raffinata come Annalisa nella sua “Il diluvio universale” (scritta insieme a Diego Calvetti), Francesca Michielin in “Nessun grado di separazione” (di Federica Abbate, Francesca Michielin, Cheope, Fabio Gargiulo), la Divina Patty Pravo in “Cieli immensi” (di Fortunato Zampaglione) e Enrico Ruggeri nel “Primo amore non si scorda mai”, e c’è chi canta l’amore in maniera più scontata come Alessio Bernabei in “Noi siamo infinito” (di Ivan Amatucci, Roberto Casalino, Dario Faini), Giovanni Caccamo e Deborah Iurato in “Via da qui” (canzone, data dai bookmaker per super-favorita alla vittoria, scritta dal frontman dei Negramaro Giuliano Sangiorgi), i Dear Jack orfani dello stesso Bernabei in “Mezzo respiro” (firmata da Roberto Balbo, Stefano Paviani, Leiner Riflessi, Claudio Corradini) e Lorenzo Fragola in “Infinite volte” (scritta a quattro mani da Lorenzo Fragola, Rosario Canale, Fabrizio Ferraguzzo, Antonio Filippelli).

Sul tema della necessità di comunicare è incentrato il pezzo che presenteranno gli Zero Assoluto, “Di me e di te”, scritto dal duo romano insieme a Antonio Filippelli e Luca Vicini (che sarebbe Vicio, il bassista dei Subsonica), mentre Neffa dà sfogo alla sua nostalgia in “Sogni e nostalgia” (di Giovanni Pellino, ovvero Neffa stesso). Solamente tre canzoni si presentano come socialmente impegnate: “Blu” di Irene Fornaciari (scritta dalla stessa cantautrice insieme a Diego Calvetti – la canzone affronta il tema dell’immigrazione), “Quando sono lontano” di Clementino (di Vincent Stein, Konstantin Scherer e Clementino – “la storia di un musicante emigrante, anima vagante”, recita un verso del testo) e “Wake up” di Rocco Hunt (scritta da Rocco Hunt, Simone Benussi e Vincenzo Catanzaro). Valerio Scanu, che da tre anni non pubblicava un disco, preferendo mostrare le sue abilità di imitatore o di naufrago alla deriva pronto a mettersi in salvo e a ritornare nel mondo civile in “Tale e quale show” e “L’isola dei famosi”, riparte da un pezzo che parla di rivincita, “Finalmente piove”, “rubato” a Fabrizio Moro (che ne è autore).

Tra i più originali vale la pena inserire Arisa e la sua “Guardando il cielo” (una canzone che parla di spiritualità, scritta da Giuseppe Anastasi), i Bluvertigo e la loro “Semplicemente” (di Morgan, un pezzo che racconta le gesta quotidiane del controverso musicista), Dolcenera e la sua “Ora o mai più” (un pezzo firmato insieme a Finaz della Bandabardò, incentrato sul tema del cambiamento), gli Elio e Le Storie Tese di “Vincere l’odio” (una canzone che parla di tutto e niente, scritta dagli stessi componenti della band: Sergio Conforti, Stefano Belisari, Riccardo Fasani, Davide Civaschi) gli Stadio di “Un giorno mi dirai” (lettera di un padre alla figlia, scritta da Saverio Grandi, Luca Chiaravalli e Gaetano Curreri) e, infine, Noemi e la sua “La borsa di una donna” (in cui l’universo femminile viene raccontato dagli oggetti che si possono trovare nella borsa di una donna – il brano è firmato da Marco Masini, Antonio Iammarino e Marco Adami).

Riuscirà la troupe guidata dall’abbronzatissimo Carlo Conti a superare – o almeno ad eguagliare – il successone del Festival dello scorso anno? Questo non ci è dato saperlo, al momento. Ma una cosa è certa: il Festival di Sanremo 2016 è partito col botto. Questa mattina, infatti, è scoppiato – probabilmente per una fuga di gas – l’appartamento nel quale soggiornava il “valletto” della kermesse, Gabriel Garko, uccidendo l’anziana proprietaria di casa e costringendo il belloccio al ricovero in ospedale.

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