“Ogni anno la Sapienza conta tra i settecento e gli ottocento eventi spontanei, prova della forte vivacità intellettuale dell’università romana nonostante il momento di crisi”: queste le parole del Magnifico Rettore della Sapienza, Eugenio Gaudio, in apertura del convegno internazionale Leone X. Finanza, mecenatismo, cultura organizzato dall’associazione “Roma nel Rinascimento” in collaborazione con il dipartimento di Storia, disegno e restauro dell’architettura, quello di Studi Greco-latini, italiani, scenico-musicali e quello di Storia, culture e religioni.
Primo di una serie di convegni dedicati a vari papi rinascimentali, la prima parte si è svolta Lunedì 2 Novembre alle 9.30 presso l’aula Odeion del dipartimento di lettere (nella città universitaria) per poi essere seguita, alle 15.00, da due sedute parallele presso l’aula Odeion e l’aula di Storia della Musica.
Questo primo intervento sarà seguito poi da altre due giornate, Martedì 3 Novembre e Mercoledì 4 Novembre, in cui il convegno si sposterà presso l’accademia di Danimarca e l’Istituto storico italiano per il Medioevo.
Volendo porre l’accento sul carattere internazionale e interdisciplinare dell’evento, nel corso delle tre giornate è previsto l’intervento di esperti in varie discipline provenienti da atenei italiani, europei e statunitensi.
A seguito di una prima mezz’ora introduttiva che ha visto l’intervento del Magnfico Rettore, del preside della Facoltà di Lettere e Filosofia Stefano Asperti e della Presidentessa dell’Associazione “Roma nel Rinascimento” Paola Faregna, si sono alternati alla parola vari studiosi seguendo il filo comune dell’approfondimento delle dinamiche economico-culturali del pontificato di Leone X.
Avendo a disposizione ciascuno mezz’ora Carla Frova, Vincenzo De Caprio, Luciano Palermo, Maurizio Gargagno e Alessandro Zuccari hanno ognuno inquadrato una particolare dinamica del mandato del Papa.
Dalla lettura di documenti riguardanti gli interventi del papa a favore del mecenatismo culturale, all’ analisi del debito pubblico ereditato dalla chiesa cristiana a seguito di questo pontificato e passando per l’asse politico-culturale creato tra Firenze e Roma, sono state sfatate alcune considerazioni più o meno recenti di storici sulla riguarda la totale mancanza di capacità nel gestire le finanze del Papa mediceo.
Questa incapacità è da imputare al fatto che, pur considerando la provenienza dalla famiglia dei Medici, noti banchieri, Leone X mancava di una buona preparazione economica e gestionale.
Nonostante ciò si può comunque spezzare una lancia a favore di questo Papa che, con i suoi contributi per l’università, ha aiutato notevolmente nella riforma delle dinamiche culturali dell’epoca, guidando Roma verso il Rinascimento.
Ilaria Roncone