Si è tenuta oggi 12 maggio 2021 in modalità telematica l’inaugurazione del Corso di formazione in Scienze della Sostenibilità .
L’evento si è aperto con i calorosi saluti della Rettrice Polimeni e del ministro delle infrastrutture e trasporti Enrico Giovannini .
Sono seguiti gli interventi del presidente dell’Accademia dei lincei e professore emerito della Sapienza Giorgio Parisi, di Rossella Muroni parlamentare, Franco Mussida musicista e Livio de Santoli prorettore alla sostenibilità .
In particolare è stato proprio lui ad introdurre e spiegare in cosa consiste questo corso di formazione che ricordiamo essere rivolto non solo agli studenti sapienza, ma anche a studenti delle scuole secondarie, ai dipendenti della pubblica amministrazione e ai cittadini .
Gli obiettivi formativi riguardano la comprensione del concetto di sostenibilità secondo una strategia trans-disciplinare che comprende tutti i settori presenti in Sapienza: l’aspetto individuale e quello sociale, la salute e i diritti dell’individuo, le risorse naturali, l’innovazione, la digitalizzazione, il paesaggio, il tema delle città ed il territorio, il rapporto con le istituzioni. Tale assetto ha come fulcro principale la trasformazione delle nostre abitudini e dei nostri comportamenti.
La sostenibilità è un tema importante , un tema attuale che non può più aspettare per vedere la luce. Essa deve essere un obiettivo comune di tutte le nazioni e deve avvenire con rapidità, partendo proprio dalle scelte individuali , che insieme all’aiuto pubblico rendono possibile realizzare una vita sostenibile e ridurre l’inquinamento. Vi è un’urgenza di cambiamento che deve essere supportata anche da un intervento culturale, collante che permette di poter affrontare le complessità che si presentano. Bisogna poter prevenire in anticipo i rischi , controllare e monitorare i singoli territori e le loro azioni , poter accorgersi in anticipo della presenza di problemi in modo da intervenire tempestivamente .
E’ stato avviato un programma di sviluppo ambientale sostenibile a livello europeo e anche l’ONU ha lanciato l’Agenda 2030 che comprende ben 17 obiettivi da raggiungere per migliorare la nostra vita e per poter avere la possibilità di sopravvivere in condizioni più giuste . C’è bisogno di radicalità perché il 2030 è vicino , porre gli obiettivi in una dimensione pratica . Obiettivi che rappresentano una griglia di sviluppo , governo e trasformazione della società.
Con il RECOVERY PLAN ->all’ interno del piano NEXT GENERATION l’ Europa metterà a disposizione fondi per le prossime generazioni che saranno le classi dirigenti del paese, rendendole partecipi di questo nuovo cambiamento per il bene del loro futuro.
L’Italia avrà a disposizione una grande parte di questi fondi per la ripresa del paese, l’importante è che non sia solo un recovery bisogna spingere il paese ad una mobilitazione forte , una vera e propria svolta attuando riforme sull’assetto politico e per la stabilità normativa .
Risulta importante creare nuove competenze e nuove culture, nuove professioni per affrontare uno sviluppo sostenibile. Fondamentale è l’intervento delle università con la cosiddetta terza missione deve fornire il sapere necessario per lo sviluppo di queste nuove professioni che occuperanno ruoli importantissimi nella nuova società che bisogna costruire.
Chiarezza, trasparenza, radicalità sono i nuovi termini di cui tener conto in questa impresa che miri prima di tutto anche ad un rinnovamento etico della persona .
Non è scollegata , anzi deve far parte di questo cambiamento anche l’arte, la musica che è un veicolo per la comunicazione la quale arriva direttamente al cuore delle persone. La musica è una scienza umanistica , arte espressiva e performativa , arriva vicino ai giovani e tira fuori dei valori di esperienza che hanno effetti sulla struttura emotiva della persona attivando il sentimento della sostenibilità e della cooperazione aiutando i ragazzi a capire il senso della socialità vera.
Sono i comportamenti delle persone che rendono realizzabile qualcosa. Elementi efficaci che consentono all’individuo di poter realizzare qualcosa all’interno della società . Necessario far assimilare ai ragazzi questa cosa , entrare nel cuore delle persone per spingerle ad agire. Per rigenerare la città , per puntare su interventi di rigenerazione urbana c’è bisogno di vari saperi , e di competenze che non sappiano guardare solo i numeri , ma di sentire , di conoscere, risvegliare la curiosità verso la comunità e la società. L’uomo deve sentirsi parte di un ecosistema , non un dominatore . i giovani sono avanti, sono una prospettiva importante e stanno dimostrando una forte resilienza ed è proprio su quello che bisogna puntare per costruire una società migliore .