Giovedì 19 maggio 2022 alle ore 09.00, presso il Museo del Vicino Oriente, Egitto e Mediterraneo, al Palazzo del Rettorato, ha avuto luogo il secondo workshop del progetto Prin 2017 dal titolo “Fluid Crescent. Water and Life in the Societies of the Ancient Near East”.
L’incontro è stata un’occasione per presentare le attività del secondo anno di ricerca del gruppo di archeologi, paleobotanici, geologi e filologi della Sapienza e dell’Università degli Studi di Perugia. La giornata, articolata su tre tematiche di discussione, ha visto la presentazione dei risultati degli studi paesaggistici, ambientali, geologici e archeologici della regione del Levante e della Mesopotamia meridionale. Inoltre, durante ultimo panel, dedicato al tema della trasformazione e produzione di cibo, sono stati presentati i dati inediti della missione a Tell Zurghul, l’antica Nigin, in Iraq.
La prima tematica è stata riguardante il Levante, e quindi di Syria e Lebano, durante la quale si è potuto ascoltare il punto di vista di vari ricercatori:
con Giulia Iacobucci e Francesco Troiani, si è discusso della geomorfologia dell’oasi di Damasco,ovvero il ruolo dell’acqua in un paesaggio definito “dinamico”;
con Andrea Titolo si è parlato dell’Archeologia del Paesaggio e delle applicazioni di telerilevamento nell’oasi di Damasco, osservando alcuni risultati ottenuti;
ed infine Marta D’Andrea, Ali Badawi e May Haider hanno introdotto un nuovo progetto italo – libanese sui paesaggi acquatici e occupazione umana nel Regione di Tiro.
La seconda tematica riguardava L’antica Mesopotamia, e nello specifico hanno discusso:
Melania Zingarello, che ha parlato dei sistemi di drenaggio in contesti urbani mesopotamici durante l’età del bronzo e l’approccio archeologico sui tubi di scarico;
Davide Nadali e Lorenzo Verderame, che hanno affascinato, raccontando la meravigliosa storia della Dea Nanshe e l’ambiente dell’antichità Nigin.
Infine, la terza e ultima tematica riguardava la produzione di cibo, in cui si è avuta l’opportunità di ascoltare:
Alessandra Caselli, che ha spiegato l’utilizzo degli utensili per la macinazione di pietre da Tell Zurghul, situata nell’antica Nigin. Una vera e propria rivalutazione dei materiali disponibili.
Alessia D’Auria e Gaetano Di Pasquale hanno parlato dei Risutlati preliminari delle analisi Archeobotaniche da Tell Zurghul, e per concludere il workshop,
Andrea Polcaro ha spiegato la cucina dei Sumeri, ovvero come funzionassero i forni, le stufe e le varie installazioni di produzione alimentare a Tell Zurghul.
Insomma, è stato come tornare indietro alle origini, immaginando, grazie soprattutto ai ricercatori, le bellezze e la semplicità di vita di questi popoli, andando ad architettare, con maestria e curiosità, questioni di quotidianità che hanno permesso di portare avanti intere popolazioni antiche.