Il 21 febbraio presso la sala lauree della facoltà di Giurisprudenza della Sapienza si è svolto il seminario “Forme giuridiche romane e teologia cristiana” organizzato per il Scriptores Iuris Romani, un progetto di ricerca europeo il cui centro ha sede proprio alla Sapienza il quale ha già portato alla pubblicazione di 4 volumi a cui se ne aggiungeranno altri 10.
Il seminiario si è aperto con l’intervento dei professori Giovanni Maria Vian e Aldo Schiavone ed ha poi visto la partecipazione di numerosi ospiti tra cui:Oliviero Diliberto (Sapienza Università di Roma), Marco Rizzi (Università Cattolica del Sacro Cuore), Fabrizio Bisconti (Università di Roma Tre), Elio Dovere (Università Parthenope di Napoli), Umberto Roberto (Università Europea di Roma) e Valerio Marotta (Università di Pavia).
L’obbiettivo del convegno è quello di esporre le basi, testuali e interpretative, per un nuovo approccio a ciò che resta delle opere degli antichi giuristi romani riflettendo sul metodo storiografico, la costruzione teologica del pensiero giuridico e sul concetto di Persona, facendo uso di un paradigma nuovo per valutare la parte più importante del diritto romano: i Digesta di Giustiniano e le altre antologie giuridiche tardo-antiche. Un cambiamento di prospettiva di grande impatto che non si concentra più sugli istituti, le regole e i regimi normativi del diritto romano, nella forma falsificante del Codice, ma sul concreto pensiero giuridico degli antichi autori, i iuris prudentes, nel contesto al quale esso effettivamente appartenne.