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Frontiere della partecipazione, processi decisionali e dimensione inclusiva.

Nella giornata di giovedì 20 giugno, alle ore 14.30, presso la Sala lauree dell’edificio di Scienze Politiche, si è svolto il convegno intitolato “Frontiere della partecipazione, processi decisionali e dimensione inclusiva. Quali ponti tra rappresentanza politica, amministrazione condivisa e cittadinanza attiva per il futuro della democrazia?”.

Dopo l’introduzione e i saluti da parte di Stefano Ceccanti, della rettrice Antonella Polimeni, Maria Cristina Marchetti e Angela Di Gregorio; durante l’evento si susseguono gli interventi di diverse personalità, nello specifico quelle di Paola Piciacchia, Fabio Giglioni, Giovanni Moro, Giulia Caravale, Viviana Molaschi, Barbara Funari, Assunta Marano, Maria Vittoria Ferroni, Tatiana Giannone, Andrea Fiorentino, Emanuele Gabriele e Rosa Iannaccone.

La principale tematica trattata durante il convegno è stata la democrazia partecipativa, pratica che si è radicata molto, soprattutto dopo le ricerche da parte delle scienze sociali negli anni ’60, dice Paola Piciacchia, sottolineando che la democrazia partecipativa si può realizzare solo in ambienti adatti a dare delle risposte ai cittadini.

Essa è un fattore fondamentale poiché favorisce le forme di comunicazione sociale, e più comunicazione c’è, più partecipazione e interesse vi sarà da parte dei cittadini. In ambienti che non favoriscono la comunicazione sociale tra amministrazione pubblica e gli abitanti, è facile che dilaghi la frustrazione.

Piciacchia pone ad esempio le assemblee per il clima, dove vi era una richiesta fatta dai cittadini di presa di posizione e un’assunzione di responsabilità da parte del potere pubblico

Barbara Funari, assessore alle Politiche Sociali e alla Sanità, ha presentato il Piano Sociale Cittadino 2024 – 2026 per Roma Capitale, con diverse innovazioni, tra cui un rinnovato protagonismo delle

strutture di governo cittadino, in particolare l’Ufficio di Piano del Dipartimento Politiche Sociali e Salute, a cui sono state ricondotte rinnovate funzioni di impulso, regolazione e controllo su tutto il processo di programmazione del welfare.

Altrettanto interessanti sono stati gli interventi degli altri ospiti, tra cui, Fabio Giglioni che ha sottolineato quanto sia innovativa e potente la nostra Costituzione, che da la possibilità all’amministrazione di modellarsi e ridefinirsi per rispondere ai bisogni dei cittadini, basandosi su un modello che li valorizza.