Oggi, come di consueto, si è tenuto un altro importantissimo incontro nell’Aula Magna del Palazzo del Rettorato di via Aldo Moro, 5 di Roma. Ma questa volta però, La Sapienza ha voluto tracciare una giornata dedicata alla Generazione Erasmus e al suo contributo per la crescita degli studenti europei.
Il convegno si apre, dopo i saluti del rettore Eugenio Gaudio, con un video commemorativo delle sette studentesse italiane vittime dell’incidente del 20 marzo 2016 a Tarragona, mentre svolgevano la loro esperienza di formazione universitaria all’estero. Ad intervenire sono soprattutto gli amici e i familiari delle vittime, dove attraverso delle lettere e video, descrivono la gioia e la grinta di queste meravigliose ragazze, morte per un tragico errore umano. Il padre di Elisa Scarascia Mugnozza, (una delle vittime) dichiara di aver sentito tutta l’Italia vicina al suo dolore, in quanto ha dedicato tanta attenzione alle ragazze tramite i Media.
Ma questo incontro vuole anche celebrare le altre sei vittime straniere, che hanno perso la vita nello stesso incidente, la stessa Silvia Costa ( Presidente della Commissione Cultura e Istruzione del Parlamento europeo nonché giornalista) interviene –“ Sono tredici le vittime, perché le nostre ragazze non erano solo italiane, ma cittadine dell’Europa e del mondo. È stato un vero e proprio lutto europeo”. A villa borghese sono stati piantati tredici alberi per ricordare ogni vittima, inoltre saranno istituite anche tredici borse di studio dedicate alle ragazze per garantire continuità di valori senza frontiera.
L’Erasmus è un’esperienza unica che tutti i ragazzi dovrebbero vivere, a cui oggi aderiscono solo 33 paesi. A quasi trent’anni dalla sua nascita forma nuove generazioni pronte a distruggere queste barriere che vi stanno creando a causa del dilagare degli immigrati. Nonostante la tragedia bisogna credere e continuare al progetto e all’Europa che si racconta solo attraverso la voce dei ragazzi. Aggiunge Silvia Costa –“ è una cosa impensabile avere delle frontiere chiuse, soprattutto per gli studenti alla pari. I nostri ragazzi sono la generazione che devono rompere queste barriere perché il mutamento si ha si ha solo con lo scontro con ciò che diverso dal nostro e se l’Europa funzionasse come l’Erasmus, saremmo tutti dei veri cittadini europei.”
Ad intervenire sono anche i vari Prorettori delle varie università delle studentesse, i quali esprimono solidarietà anche per tutti i feriti dell’incidente in Spagna. “È un dovere fare delle indagini sui trasporti europei, in quanto hanno degli obblighi da rispettare e oggi, molti giornalisti si stanno dedicando a varie inchieste sui gli autisti dei bus di tutta Europa”.
A concludere è il Prorettore Saso, il quale esprime la sua piena solidarietà a tutti i familiari delle vittime e dei feriti, esortando a tutti gli studenti delle Università italiane di intraprendere questa ricca ed entusiasmante esperienza dell’Erasmus durante il corso di studi e ringrazia Sofia Corradi che ha portato nel ’77 il programma di formazione all’estero in Italia.
Ilaria Cerullo