Ha avuto luogo mercoledì 23 febbraio, il Webinar organizzato dal Global Disinformation Index dal titolo “Italy’s Media Under the Disinformation Spotlight: Risk, Opportunities and Journalistic Standards”, svoltosi in lingua italiana ma disponibile anche in inglese grazie alla traduzione simultanea.
Obiettivo dell’evento, quello di esporre i risultati della ricerca effettuata da Angelo Spognardi e Marinella Petrocchi riguardante il rischio di disinformazione nel panorama delle notizie online. L’incontro ha inoltre rappresentato l’occasione di ascoltare gli interventi di professionisti del settore, all’interno di una tavola rotonda moderata da Elena Valentini.
Primo esperto ad intervenire durante l’evento è stato Claudio Cappon, ex-DG RAI e attuale chairman presso JTI Accreditation Council, che ha incentrato il suo intervento sulla Dichiarazione di principi sull’etica e sulla professionalità del giornalismo, elaborata per valutare l’affidabilità dei giornalisti e delle testate basandosi sulla conformità a tali principi.
Antonio Zappulla, CEO presso Thomson Reuters Foundation, ha invece parlato della diffusione della disinformazione nel corso degli ultimi due anni segnati dalla Pandemia. Il principale attore che ha mosso questa diffusione è stato il settore politico, che ha agito sacrificando la libertà di stampa e il libero accesso all’informazione, in ben 81 Paesi, dove l’Università di Standford ha riscontrato la presenza di quella che è stata definita Industrialized Disinformation.
Paula Gori, segretaria generale e coordinatrice di EDMO, ha introdotto la propria azienda esponendone i principi e spiegando poi i processi di ricerca sul fact-checking che si svolgono in essa.
E’ stata poi la volta del Lead Product Manager di Global Disinformation Index Emanuele Brandi che si è focalizzato sulla definizione di Conflitto di narrativa avversariale che rappresenta la disinformazione. Ha poi illustrato i vari attori che possono diffondere disinformazione e il modo in cui GDI opera nell’analisi di siti di testate giornalistiche, proprio per cercare di limitare la narrativa avversariale.
Anche la stessa moderatrice dell’evento Elena Valentini, del Dipartimento di Comunicazione e ricerca sociale della nostra Università, ha avuto modo di intervenire durante l’incontro, ponendo in evidenza l’ambivalenza del sistema dei media con politica ed economia.
Infine, Marinella Petrocchi, del CNR di Pisa, e Angelo Spognardi, docente presso il nostro Dipartimento di Informatica, hanno presentato i risultati della ricerca da loro effettuata, risguardante appunto il livello di disinformazione presente in circa 35 siti di testate giornalistiche da loro selezionati secondo criteri precisi. I due esperti, dopo essere stati affiancati da esperti giornalisti del GDI, hanno condotto due diversi studi, riguardanti rispettivamente il pilastro operazionale delle testate e il contenuto dei singoli articoli.
La ricerca ha dimostrato che tra tutte le testate analizzate, soltanto due presentano un indice di affidabilità superiore alla media: Il Sole 24 Ore e Il Corriere della Sera.
In conclusione, i due studiosi hanno esposto dei consigli che hanno l’obiettivo di migliorare il livello di qualità dell’informazione delle testate giornalistiche analizzate, in modo da cercare di arginare sempre di più il problema della disinformazione che negli ultimi due anni si è diffuso in modo esponenziale.