Venerdì 7 dicembre si è tenuta presso il Centro Congressi dell’Università di Roma La Sapienza al dipartimento CoRiS, la cerimonia di chiusura delle Giornate Culturali di Fujairah, organizzata dall’Ambasciata degli Emirati Arabi Uniti a Roma, in collaborazione con la Fujairah Social and Cultural Association.
In occasione di questo evento, la struttura di via Salaria si è trasformata in una sorta di melting pot, riproducendo gli ambienti tipici della cultura araba. Arte, cultura, costumi e usanze sono stati i cardini attorno a cui si è evoluta la giornata, a cui, oltre agli studenti e docenti dell’università presenti, si sono uniti anche ragazzi e ragazze di alcuni licei di Roma.
La prima parte dell’evento si è svolto internamente alla sala del centro congressi. Dopo i saluti istituzionali dell’Università di Roma La Sapienza, dell’Ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti, S.E. Saqer Nasser Al Raisi e del Direttore Giornate Culturali di Fujairah, Khaled Al Dhanhani ai presenti è stata data l’opportunità di ascoltare una serie di poesie, lette da Salima Al Mazrui, Aisha Al Dhanhani, Abdallah Al Hamur, in lingua araba accompagnate dalle relative traduzioni in italiano. Poesie molto profonde che hanno toccato temi tutt’altro che poco importanti e superficiali, ad esempio come la letteratura esprima la sofferenza dell’essere umano o come attraverso la letteratura e la poesia si possa ottenere una chiave di lettura per analizzare i cambiamenti sociali che investono non solo l’Italia o gli Emirati Arabi Uniti, ma tutto il mondo.
Ha poi preso la parola la direttrice esecutiva dell’Associazione sociale e culturale di Fujairah, parlando della figura della donna emiratina:
«Il padre fondatore degli Emirati Arabi Uniti ha sempre sostenuto l’importanza del ruolo della donna nella società emiratina e al servizio della società, facendone un partner fondamentale per lo sviluppo di questa società. Ha fatto si che lo sviluppo stesso della donna e la sua emancipazione fosse una strategia che potesse essere adottata per lo sviluppo stesso della società. Quindi la donna emiratina, sin dalla nascita degli Emirati, si è lanciata in questo sviluppo facendo leva sulla conservazione e la preservazione delle tradizioni e del patrimonio culturale, ispirandosi a uno dei più importanti detti del compianto sceicco fondatore degli Emirati Chi non ha passato non avrà futuro».
Si è poi passato ad un’analisi sulle tradizioni e sui costumi degli Emirati in materia di ospitalità e cibi, mostrando ai presenti una serie di cibi tipici della cultura araba, spiegandone la tradizione e il valore simbolico dietro ogni piatto, e introducendo la platea alle usanze e ai costumi tipici degli Emirati Arabi in materia di ospitalità dello straniero.
La giornata si è poi spostata all’esterno della Sala Congressi, dove oltre alle numerose opere d’arte rappresentative di Fujairah di Said Mahbub, Mohammad Jasem e alla possibilità di assaggiare dei cibi tradizionali si è tenuto un ballo folkloristico e uno spettacolo cinematografico nel cortile interno del CoRiS. Si è così venuto a creare un grandioso luogo di scambio culturale, dove ragazzi e ragazze italiane hanno potuto osservare nella sua interezza un vero pezzo di storia e di cultura degli Emirati Arabi Uniti.
L’incontro si è concluso in ultima istanza con la premiazione all’Università di Roma La Sapienza.
Daniele Valentino