Aprile 2022: è questa la data prevista dagli scienziati futuristici per lanciare sul mercato gli occhiali “a realtà aumentata” che potrebbero prendere il posto del vostro smartphone e diventare il vostro nuovo dispositivo informatico portatile.
Ovviamente, per realizzare questi super-occhiali si devono compiere ancora grandi progressi nella scienza dei materiali, nell’ottica e nei monitor. “Tra 20 o 30 anni, prevedo che invece di portarci ovunque eleganti smartphone, indosseremo occhiali eleganti che ci offriranno realtà virtuale, realtà aumentata e tutto quello che c’è nel mezzo, e li useremo tutto il giorno”, ha spiegato Abrash in un dibattito all’annuale conferenza di Facebook degli sviluppatori.
Ma il momento in cui gli occhiali a realtà aumentata diventeranno un prodotto di massa disponibile, e molto diffusi, non è poi così lontano.
Magari tra soli cinque anni la realtà aumentata potrebbe avere il suo boom sul mercato ma anche quando sarà diffusa, ci vorranno molti anni per mostrare completamente il suo potenziale, proprio come all’informatica sono serviti decenni per raggiungere miliardi di persone.
Oggi però esistono già alcuni occhiali AR. I Google Glass, ad esempio, uno dei primi tentativi di occhiali informatici di alto livello, hanno clamorosamente fallito a causa di un aspetto goffo, esagerato e di scarse prestazioni. I dispositivi voluminosi difficilmente vengono indossati quotidianamente dalle persone per andare in giro, a lavoro, all’università o semplicemente a fare una passeggiata. Bisogna creare degli occhiali che, stando alle parole di Abrash, forniscano “un potenziamento che migliori la vostra visione e il vostro udito, che vi rendano più intelligenti e capaci, siano leggeri, comodi, eleganti, efficienti e abbastanza socialmente accettabili per accompagnarvi ovunque andiate” Sono occhiali che servono a semplificare la vita di tutti i giorni, oltre che a migliorarla.
Ma chissà che questo eccesso di tecnologia non stia trasformando le persone in robot costantemente ed eccessivamente connessi.
“La tecnologia dovrebbe migliorare la tua vita, non diventare la tua vita”.
(Harvey B. Mackay)
Doriana Castellitto