21 Savage l’ha fatto bellissimo. C’era moltissima attesa per il concerto dell’artista britannico, di stanza negli Stati Uniti. I fan romani, accorsi in massa all’Ippodromo di Capannelle, non sono rimasti delusi. Al contrario, non hanno fatto mancare nemmeno per un momento la loro energia al rapper.
21 Savage, al secolo Shéyaa Bin Abraham-Joseph, non è solo un rapper. Sarebbe riduttivo chiamarlo tale. Va considerata infatti anche la sua attività di produttore, che vede all’attivo tre dischi molto importanti per il rap degli ultimi anni quali Without Warning assieme ad Offset e Metro Boomin, Savage Mode II con lo stesso produttore nativo di Saint Louis e Her Loss, disco collaborativo assieme a Drake.
La sua attività è molto solida anche da solista. Issa Albmu, con all’interno Bank Account, uscito nel 2017 ed oggi disco di platino, I Am > I Was l’anno successivo fino ad arrivare al suo colossal, American Dream, uscito quest’anno.
La narrazione di American Dream, disco che racconta l’infanzia e l’adolescenza di Joseph, è il filo conduttore del live di Roma. Un’ora di concerto dove l’artista, mediante la sua discografia, mette a nudo sé stesso, offrendo un’immagine molto più approfondita rispetto a quella che siamo soliti vedere.
Il concerto, seguendo la narrazione proposta dal disco, viene diviso in due parti. Se nella prima, vediamo un artista che si diverte a fare musica raccontando di come questa abbia avuto un impatto sostanziale sulla sua vita, nella seconda parte vediamo un uomo che non dimentica le sue origini.
L’essere cresciuto in un quartiere molto complicato di Atlanta, assieme solamente alla sua famiglia che non ha mai smesso di sostenerlo. Questi concetti vengono spiegati molto bene anche nel film American Dream: The 21 Savage Story rilasciato qualche giorno prima dell’album.
Il fattore chiave della grandissima riuscita del live dell’artista di stanza ad Atlanta è stato senz’altro il pubblico. Sin dall’apertura dei cancelli, l’Ippodromo si è riempito di ragazzi carichissimi per sostenere un artista messo in discussione dopo i fatti di una quindicina di giorni fa, relativi all’apertura del concerto di Tedua agli I-Days di Milano. Sin dall’apertura di un grandioso Kenny Mason si vedeva quanto il pubblico fosse pronto a spingere 21 Savage.
Il pubblico risponde presente a grandissima voce, L’enorme energia del pubblico romano rende giustizia ad un artista vincitore di un Grammy Award e da anni punto di riferimento per la scena hip hop mondiale. Il live è stato un susseguirsi delle sue principali hit, come No Heart, Née-Nah, X, Bank Account, Runnin’, Glock in My Lap, 10 Freaky Girls, rockstar e a lot.
Roma non è rimasta delusa da 21 Savage. 21 Savage non è rimasto deluso da Roma. Questo certifica una cosa: Roma accoglie a braccia apertissime tutti gli artisti, facendo sentire loro un calore ed un’energia inquantificabile.
Andrea Delcuratolo