<<Roma è la mia seconda casa, tornare qui è sempre un piacere>>, queste le prime parole del professore emerito dell’Università Complutense di Madrid, ospite oggi nelle aule accademiche del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università Sapienza, in occasione dell’evento intitolato “Guerra e Pace, dalle personificazioni del mito ai poteri cosmici della filosofia”.
Avere a disposizione il sapere del filologo e storico della filosofia Alberto Bernabé nelle aule universitarie è un motivo di vanto e prestigio per l’Università Sapienza. Un’opportunità unica che ha reso possibile quest’oggi un dibattito sul concetto di personificazione del mito nei testi classici greci.
Alberto Bernabé, attraverso la lettura di alcuni passi di antichi testi greci, passando dalla Teogonia di Esiodo e i poemi omerici, fino alle Olimpiche di Pindaro e i testi di Empedocle, ha percorso così una lunga disamina sulle personificazioni di concetti astratti e immateriali, quali, appunto, guerra e pace nelle genealogie, nelle commedie e nelle personificazioni cosmiche greche.
Ma cos’è la personificazione? Qual è la sua potenza immaginifica che l’ha resa nei secoli un espediente letterario usato dai più grandi poeti e scrittori?
La personificazione è una figura retorica di significato che consiste nel dare vita, attribuendo azioni proprie degli esseri umani, a oggetti inanimati o concetti astratti. Quindi si danno a degli esseri privi di animo e sentimenti degli aspetti e delle caratteristiche che non possiedono. In poesia sono numerosissimi i casi di utilizzo di una simile tecnica espressiva: nell’Eneide virgiliana vi è la personificazione della Fama, nel Canzoniere Petrarca la Gloria, nell’Orlando furioso di Ariosto la Frode, nella poesia Lo vostro bel saluto e ‘l gentil sguardo di Guido Guinizzelli l’Amore ed anche Leopardi nel Dialogo della Natura e di un islandese fa della Natura una persona vivente.
Al termine di questa lezione il professore Bernabé è stato ospite ai nostri microfoni dove si è lasciato andare ad una breve intervista. Si è discusso brevemente, a proposito di guerra e pace, due temi estremamente attuali, della figura considerata quasi “mitica” del capo di Stato Vladimir Putin agli occhi del popolo russo; dell’atteggiamento tipico di molti esseri umani sull’attribuire qualità e valori umani ad oggetti inanimati; e infine, da grande studioso di orfismo, ci si è soffermati sul potere di fascinazione che, ancora oggi, possiede la figura di Orfeo, poeta e cantore per eccellenza, su molti artisti contemporanei.
Qui potete ascoltare l’intera intervista: