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Il 30 marzo torna l’ora legale

Nella notte tra sabato 29 marzo e domenica 30 marzo ’25 ci sarà il cambio dell’ora, con il passaggio dall’ora Solare a quella che la maggior parte delle persone ama – quella legale.

Il Parlamento Europeo più volte nel passato ha votato una risoluzione che prevede la soppressione del “principio” per il quale viene effettuato il Cambio dell’ora in due periodi dell’anno.  La fine del cambio di orario è stata provvisoriamente registrata con una maggioranza di 384 voti su 549 votanti (a cui si aggiungono i 153 deputati contro la soppressione del cambio di orario e le 12 astensioni). Fino ad oggi gli Europei hanno cambiato l’ora due volte all’anno per più di 60 anni, in autunno e in primavera. I motivi presto-detti sono più che validi. Portare avanti le lancette di un’ora nella stagione primaverile/estiva permette di avere più ore luce, poter vivere di più la giornata e soprattutto avere un forte risparmio dei consumi energetici. Una misura – questa – che alcuni vorrebbero far finire, ma che molto probabilmente resterà.

L’ora legale venne introdotta per la prima volta nel 1916 in Gran Bretagna e molti Paesi seguirono l’esempio negli anni successivi. Nel periodo dell’ora legale si prevede un risparmio complessivo dei consumi di energia elettrica di 510 milioni di kilowattora. Si tratta di una quantità di energia corrispondente al fabbisogno annuo medio di circa 200 mila famiglie. Considerando che un kilowattora costa in media al cliente domestico tipo circa 20 centesimi di euro al lordo delle imposte. La stima del risparmio economico per il sistema relativo al minor consumo elettrico nel periodo di ora legale per il 2019 è pari a circa 100 milioni di euro.

L’Azienda Italia ha risparmiato complessivamente circa 9 miliardi e 100 milioni di kilowattora, corrispondenti a circa 1 miliardo e 545 milioni di euro di minor costo.

Questo repentino balzo in avanti, anche se di un’ora, porta talvolta delle conseguenze al  benessere sia fisico che psichico con disturbi, anche se lievi e passeggeri,  denominati  jet-lag:

Si tratta di alterazioni del sonno, stanchezza e difficoltà di concentrazione, stress e irritabilità – dipendono dalla reazione del nostro corpo alla differenza tra l’orologio interno, il cosiddetto ritmo circadiano, e l’orario esterno. Il ritmo circadiano regola, infatti, il ciclo sonno-veglia e molti parametri vitali che hanno andamento periodico: fame, rigenerazione cellulare, temperatura corporea. Colpisce più di frequente coloro che fanno tardi la sera, o al contrario quelli abituati ad alzarsi molto presto. L’equilibrio sonno/veglia subisce un cortocircuito che si potrebbe ripercuotere anche sulla perdita d’appetito, riduzione d’attenzione e sbalzi umorali. Ma tranquilli è una fase breve e passeggera (che si ripresenterà per i più sensibili col passaggio all’ora solare).

L’ora legale resterà in vigore per sette mesi, fino al weekend  tra sabato 25 e domenica 26 ottobre 2025.

 

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