Il disastro di Berlino, avvenuto il 19 dicembre scorso, ha scosso molte persone tra cui i genitori di Fabrizia Di Lorenzo che non hanno sopportato il dolore della perdita della figlia. Il risarcimento relativo non è previsto a meno che non vi sia una modifica della legge del 1985 dove appunto si evince il fatto che non si possa risarcire la persone per via di crimini commessi tramite l’utilizzo di mezzi di trasporto. Si deve riuscire a modificare questa assurda legge al fine di far avere un risarcimento alla famiglia della vittima della strage di Berlino. La vittima in questione è una 31enne di Sulmona con tanti sogni davanti a sé e una carriera di tutto rispetto. Il disastro ha coinvolto diverse persone e ha causato 11 morti 60 feriti. A poco più di due mesi dall’accaduto i genitori di Fabrizia hanno dimostrto la loro rabbia per il modo in cui sono stati trattati dalle autorità tedesche.
Il tutto è successo quando Anis Amri si è diretto con un mezzo pesante sul mercatino di Natale in pieno centro a Berlino. L’attentatore era di origini tunisine ed era considerato a tutti gli effetti un estremista. L’uomo è stato preso a pochi giorni dall’accaduto a Milano, però i genitori e l’intera famiglia di Fabrizia sono rimasti indifferenti alla sua uccisione. La sera di quello stesso giorno Fabrizia era andata a prendere dei regali per la famiglia però il destino ha voluto che dal mercatino non facesse più ritorno. Per la sua tesi di laurea, Fabrizia aveva affrontato il tema dell’immigrazione e dell’integrazione in Italia, per lei tematiche che non andavano confuse con il terrorismo; comunque sia il tema affrontato da lei nella tesi era molto legato alla strage di Berlino. La madre Giovanna ha comunque affermato che non vi possono essere cifre eguagliabili alla perdita della loro cara figlia.
Filippo Sansa